La foto di Ciccina Monsù, moglie del custode, Vincenzo, è stata la più gettonata delle centinaia di fotografie assemblate da Robertino Bartolone che ha montato anche un interessante video in occasione del centenario del Bagheria calcio celebrato a palazzo Butera, sede istituzionale dell’amministrazione comunale. La società nerazzurra è una delle più antiche e gloriose società dilettantistiche siciliane che ha vinto due coppe Italia, una coppa Sicilia ed pure sfiorato la serie C. Il centenario di storia è stato celebrato alla presenza di tantissimi ex giocatori guidati dal capitano recordman in maglia nerazzurra Anello D’Alessandro con le sue 305 presenze in campionato e con una imbattibilità di 1.350 minuti conseguita a cavallo delle stagioni 1986/87.
Presenti tra gli altri Vincenzo Di Giovanni che approdò in serie A con la maglia del Genoa, ed anche Orazio Pidatella e Santo Gianguzzo provenienti da Catania, e poi tanti presidenti, dirigenti e tifosi tra cui Pino D’Alessandro che si vanta di avere assistito ad oltre un migliaio di partite dei nerazzurri.
Per l’attuale presidente del Consiglio comunale, Michele Sciortino è stata l’occasione di ricordare quando vestiva la maglia nerazzurra, mentre l’assessore Angelo Barone che seguiva le gesta della squadra negli anni ’90, ristrutturare lo stadio sarà importante per consentire a tanti giovani di fare sport.
Il presidente Riccardo Scardina che ha lavorato alacremente alla realizzazione dell’evento insieme al presidente della IV commissione consiliare Sergio Cannizzaro ha detto di avere fatto un errore quando ha assunto la guida della società. “Ho considerato il Bagheria un’azienda in ottica manageriale ma il Bagheria non è affatto un’azienda – ha detto – è invece una macchina di emozioni”.
In esposizione anche numerosi cimeli come maglie, coppe, sciarpe, gagliardetti, fotografie e filmati che saranno esposti permanentemente in un museo di prossima costituzione dopo i lavori di ristrutturazione dello stadio chiuso da oltre 20 anni.
Proprio ieri mattina, il sindaco Filippo Tripoli ha annunciato il finanziamento ottenuto dal Credito sportivo per un importo di 1 milione e 700 mila euro.
“Fin da piccolo seguivo le vicende del Bagheria calcio, andando allo stadio con mio zio Giovanni che era un dirigente – ha detto il sindaco – adesso da primo cittadino sono orgoglioso di potere riqualificare per intero lo stadio dopo la collocazione del manto erboso nel 2010. Il calcio ha rappresentato la nostra città nel tempo e anche per questo dobbiamo andare orgogliosi di essere bagheresi”.
Nel corso del convegno celebrativo sono stati rievocati i momenti belli e meno belli, della storia del sodalizio bagherese, dalla sua costituzione il 1919, ai giorni nostri attraverso le testimonianze dell’ex segretario della società Giuseppe Martorana e del giornalista Gaetano Sconzo.
“Già nel 1945 seguivo le vicende del Bagheria fino alla costruzione dello stadio – ha raccontato Martorana – che era uno dei migliori di tutta la Sicilia. Ricordo che un certo Pietro Schirichicchio, in occasione di un comizio dell’allora presidente della regione Franco Restivo gli chiese la costruzione dello stadio a Bagheria che fu realizzato nel 1952 quando era sindaco Salvatore Cangelosi e costò la somma di 78 milioni di lire.
Pionieri del calcio a Bagheria furono Giuseppe Rotondo che insegnava al liceo, Vincenzo Scola, Pietro Pelligra che fu anche primo presidente nel 1934”.
Il giornalista e storico Gaetano Sconzo che allenò la squadra nelle stagioni 1971/72 e 1972/73 e poi anche negli anni ‘80, ha raccontato la vicenda di Ciccina Monsu, moglie del custode Vincenzo. “In occasione dell’ultima gara di campionato di serie D, della stagione 1970/71 – ha riferito – il Bagheria doveva vincere assolutamente contro il Canicattì altrimenti sarebbe retrocesso. Fu concesso un calcio di rigore al Bagheria e quando Taibi lo trasformò, salvando la squadra, la signora Ciccina impugnò il quadro di San Giuseppe e lo mostrò alla tifoseria in segno di giubilo”. Altri gesti di scaramanzia venivano celebrati durante le partite.
“Ricordo che anche quando giocavo io – afferma Anello D’Alessandro – portavamo un gallo in campo con cui facevamo anche la foto di rito”.
Alla manifestazione ha preso parte anche il vice presidente della F.I.G.C. – LND, Sandro Morgana.
“Dobbiamo dire grazie ai dirigenti del Bagheria di prima e di adesso – ha detto – per l’impegno che profondono nella crescita del calcio dilettantistico. Ricordo con affetto Salvo Bartolone, deceduto prematuramente che ha fatto tanto per questa società come l’attuale presidente Scardina. Il mio plauso anche all’amministrazione comunale che pur indebitandosi con un mutuo promuove l’integrazione sociale e crea un movimento economico notevole. In occasione delle prossime benemerenze del calcio proporrò questa società per un riconoscimento”.
Subito dopo è stata scoperta una targa commemorativa allo stadio e nel pomeriggio si è disputata una gara tra le vecchie glorie presso il centro sportivo Sporting Village.