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giovedì 21 Novembre 2024

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I cunti di Sicilia. “Un c’è matrimuoniu ca un si chianci e funirali ca un si riri”

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foto matrimonio
anna citta
Anna Citta
4 minuti

“Un c’è matrimuoniu ca un si chianci e funirali ca un si riri.” Ricièmu accussì dalle nostre parti.
Steinnata vi cuntu a stuoria ri cartocci fritti. Voi direte: “e chi c’ièntra chi matrimuoni e i funirali?” Dovete sapere che in ogni occasione il siculo è persona assai legata al cibo. Puru ca è dispiaciutu e in preda al dolore u sicilianu mancia. Volle il destino chiamare la suòggira di una famiglia di pescatori. Era gente povera ma massara, dedita al lavoro e alla famiglia.

Muore sta cristiana, e parenti e amici, come si usa fare dalle nostre banne, portarono il cosiddetto ‘cunsulatu’, un gesto di rispetto per le famiglie. Di solito si portavano i viveri di prima necessità, stavuota un amico di famiglia portò una guantiera di cartocci fritti con ricotta. Per la precisione erano durici. Entra il signore e tutti lo osservarono meravigliati. Non vi dico, i volti disperati dal dolore si tramutarono in volti di gioia. Si scuiddaru pure a muòjtta. Comincia il lamento di turno la figlia, accennando tra le lacrime e singhiozzi quantu era brava la madre, continuano i parenti. Insomma il tempo della visita, ad un certo punto il signore dei cartocci decide di andare via. Li bacia con affetto, il doppio bacio cu scrusciu ed esce. Vi rugnu il tempo delle scale, quando all’improvviso i parenti della morta si chiujeru la porta e si manciaru tutti i cartocci. Non c’era altra gente per fortuna. Ma all’improvviso, mentre mangiavano, spuntò la zia Nannina tutta addulurata. Chi vriuogna l’avesse visti! Subitu subitu alcuni di loro nascosero i cartocci in tasca, altri li avevano già consumati. E a muòjtta? A muòjtta era muòjtta e pacienza pinsamu e vivi! Scusate le chiacchiere si fuòru assai!
Sabbinirica a tutti!

Anna Citta è una docente di Lingua e Letteratura Inglese. Vive a Porticello, un piccolo borgo marinaro. Ha due grandi passioni: il mare e il dialetto siciliano. Da circa 10 anni Si interesso di tradizioni popolari e di detti tipici del nostro dialetto, usi e costumi, proverbi e altro. Il suo è uno studio senza fine, una grande passione che coltiva nel tempo libero. Pensa che studiare una lingua sia il modo giusto per entrare nella vita della gente, per capire i sentimenti di un popolo e il loro modo d’essere, per sentirne gli odori, i sapori e conoscere il dolore della gente. Per questo ama la Sicilia e la sua sicilianità.

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