E ppuru steinnata non potevano mancare i detti dell’anno nuovo. Riflettiamo insieme su altri modi di dire siciliani. Cosa ci aspettiamo per quest’anno nuovo? Cambiamenti ri sicuru e buoni cunsigghi. Statemi a sentire. C’è un detto ca canusciemu tutti: “megghiu ‘na vuota arrusicari ca centu aggiarniari“.
Chi beni a diri? Meglio arrossire una volta sola che cento volte impallidire. Il significato racchiuso dentro questo detto è molto saggio: è preferibile parlare chiaramente manifestando la nostra idea o il nostro rincrescimento che tacere e farisi i vuccati amari. Avutru detto che dobbiamo prendere in considerazione è: “ aiutati ca Diu t’aiuta”. Nella vita ci dobbiamo impegnare nelle cose con tutta la nostra forza, insomma contare su se stessi è un grande passo verso la libertà. “Un cririti ca tuttu u munnu è chianu”, non pensate che tutto il mondo sia piano, ci sunnu acchianati e i scinnuti, molti credono che con l’entusiasmo possono superare tutto, unnè accussì.
Altro elemento importante sono i cunsigghi che spesso diamo in ogni occasione della vita quotidiana. Ceitti vuoti possiamo ascoltarli altri ni siddia e allora facciamo di testa nostra. Nella vita di ogni giorno ci sarà sempre un proverbio siciliano che verrà fuori nel momento opportuno. Tutti noi abbiamo sentito dire i proverbi ai nonni e ai genitori, facendoli nostri e continuando a utilizzarli. Adesso, purtroppo, si è un po’ persa l’abitudine di usarli. “Tutti i cunsigghi pìgghia, ma lu to nun lu lassari“. Partiamo dalla semplice traduzione: “Ascolta tutti i consigli, ma non abbandonare la tua idea”. Stu pruverbiu ci ricorda che ascoltare i consigli degli altri è importante, ma bisogna anche non perdere di vista la propria opinione, ciò che il proprio istinto ci suggerisce. Un altro consiglio importante è “Ogni ‘mpidimentu è giuvamentu”.
Per capirne il significato, cominciamo naturalmente dalla semplice traduzione: “Ogni impedimento è un giovamento”. Questo proverbio ci invita a riflettere sul fatto che non tutti gli impedimenti rappresentano un vero ostacolo. Spesso, infatti, diventano un mezzo per condurci a soluzioni migliori o, semplicemente, ci danno il tempo necessario per riflettere e trovare una via d’uscita da una situazione complicata. Certo, bisogna dire che ci vuoli assai pacienza per accettare serenamente questo concetto. L’anno vecchiu si nniu e chiddu chi voli Dio. Buon anno a tutti!!
Anna Citta è una docente di Lingua e Letteratura Inglese. Vive a Porticello, un piccolo borgo marinaro. Ha due grandi passioni: il mare e il dialetto siciliano. Da circa 10 anni Si interessa di tradizioni popolari e di detti tipici del nostro dialetto, usi e costumi, proverbi e altro. Il suo è uno studio senza fine, una grande passione che coltiva nel tempo libero. Pensa che studiare una lingua sia il modo giusto per entrare nella vita della gente, per capire i sentimenti di un popolo e il loro modo d’essere, per sentirne gli odori, i sapori e conoscere il dolore della gente. Per questo ama la Sicilia e la sua sicilianità.