di Vincenzo Lo Meo *
Finalmente sul dissesto qualcuno comincia a dire la verità.
Il dissesto si poteva e si doveva evitare. L’ho sempre sostenuto e mi sono battuto per questo scopo avendo solo qualche assessore che ha condiviso questo mio forte intendimento, mentre una parte del PD e gli altri partiti che mi sostenevano volevano invece il dissesto, per sete di giustizia, forse, e senza pensare alle conseguenze per la città.
Col dissesto siamo diventati tutti più poveri e proiettati una prospettiva di profonda recessione per i prossimi 10 anni: TOSAP , TARI E IMU al massimo. Chi ha la seconda casa paga l’1.06 per mille di IMU, le case però, spesso, o sono sfitte o accolgono inquilini permanentemente morosi. Il mercato immobiliare è in profonda crisi e con un eccesso di offerta che provoca uno svilimento consistente delle quotazioni immobiliari. E così per i prossimi 10 anni. Nutro infatti poca fiducia che entro i prossimi 5 anni, così continuando con le spese allegre che questa Amministrazione sta dimostrando in incarichi ingiustificati ed affidamenti diretti, scriteriati, si possa arrivare ad un vero risanamento.
Ricordo sul punto che durante la mia gestione la spesa corrente è passata da quasi 28 milioni del 2010 a 21,3 milioni del 2013 e nello stesso periodo il costo dei rifiuti si era ridotto da 12,5 milioni a 8,9 milioni. Aspettiamo invece di conoscere i risultati finanziari di questi due ultimi anni dell’attuale Amministrazione.
Nel merito del debito aggiungo, come peraltro evidenziato, che il debito AMIA di 5 milioni non è dovuto perchè anche in secondo grado il Comune è stato vittorioso.
Ed ancora nei 15.000.000 conteggiati sono incluse somme da dare al Coinres.
Sul punto risulta che nelle schede di valutazione stilate dai dirigenti si afferma che al 31.12.2012 nessuna somma è da corrispondere allo stesso Coinres perchè non certa, liquida ed esigibile e ciò perchè le sentenze del Tribunale di Termini, esecutive, hanno dichiarato non veritieri i bilanci 2007-2008-2009, mentre per il 2010, 2011 e 2012, il Comune, sotto la mia guida, ha corrisposto solo le somme che abbiamo ritenuto di riconoscere per il solo personale effettivamente presente nel nostro territorio (e non già come prima quando si pagava in relazione alla quota di partecipazione al consorzio Coinres).
Il nostro Comune ben poteva affrontare con un piano di riequilibrio l’esposizione debitoria che risulta in tal modo modesta (togliendo ulteriormente le somme incluse per il Coinres) e transigere, come forzosamente sta facendo oggi, i propri debiti avendone la titolarità e non demandandola ad altri, e cioè all’organismo di liquidazione, e soprattutto potendo ben onorare i debiti in un lasso temporale inferiore (5 anni) rispetto a quanto avverrà oggi.
L’obiettivo del dissesto fu una manovra politica finalizzata al caos per la presa del “Palazzo”.
Appena insediatosi infatti il Commissario lo decretò.
Torno quindi a chiedere che si faccia chiarezza, che siano pubblicati tutti i debiti facendo riferimento all’anno in cui si sono originati perchè la città possa individuare con chiarezza chi li ha determinati, senza sconti per nessuno, ma solo per giustizia.
- ex sindaco Bagheria