Un alpinista italiano è morto in Nepal mentre era intento a scalare una vetta dell’Himalaya. Lo ha appreso l’ANSA da fonti diplomatiche italiane.
Altri due scalatori italiani, Silvio Mondinelli e Marco Confortola, che si trovavano in un campo base del monte Manasnu, sono invece incolumi.
“Ho contato almeno 13 morti fuori dalla valanga, ma è probabile che ce ne siano ancora altri sotto”. Lo ha riferito Silvio Mondinelli, uno degli alpinisti italiani sopravvissuti alla slavina.
Secondo quanto riferito da Mondinelli in una telefonata ad Agostino Da Polenza la valanga é stata provocata dal crollo di un seracco ed è finita sulle tende del campo 3 del Manaslu, a circa 7 mila metri di quota. E’ avvenuto prima dell’alba, quando gli alpinisti si trovavano ancora dentro le tende. La massa di neve ha trascinato a valle tutto il campo. Mondinelli era in tenda con Cristian Gobbi ed entrambi sono rotolati per circa 300 metri lungo il pendio della montagna prima di essere sbalzati fuori dalla slavina: se la sono cavata con qualche contusione. Alberto Magliano, brianzolo, era invece in tenda con lo sherpa ed entrambi sono fatalmente rimasti sepolti sotto la neve. (ansa.it)