In una lunga intervista rilasciata ad Antonella Filippi, del Giornale di Sicilia, il regista bagherese Giuseppe Tornatore parla di Bagheria, dei suoi trascorsi da consigliere comunale a cavallo fra gli anni 70 e 80, ma anche del suo ultimo film “la Corrispondenza” in uscita il 14 gennaio in tutte le sale. L’articolo si apre con una curiosità: Tornatore ogni anno viene a Bagheria per la mamma, ma quest’anno ha fatto una breve sosta nel suo appartamento, a palazzo Ingaggiato. Pare che la mamma ci sia rimasta male.
“Io vengo soprattutto per lei -racconta Tornatore- e la prima cosa che faccio è salutarla. Natale è un rito da trascorrere qui, a Bagheria. Vedo gli amici, in paese mi fermano, ma senza essere mai invadenti, è piacevole scambiarsi gli auguri, stringersi la mano. Quelli dai 30 anni in su li riconosco anche, dai 30 in giù, invece, faccio più fatica…”.
Tornatore parla del celebre “Nuovo Cinema Paradiso: “a distanza di quasi 30 anni tutti mi chiedono di Nuovo Cinema Paradiso, ho capito che il mondo è popolato da migliaia di Totò. Perfino il doganiere dell’aeroporto di New York – al termine di quelle infinite file che sopporti giusto se le paragoni all’accoglienza riservata agli immigrati a Ellis Island – leggendo il mio nome pronunciò il titolo del film. Non mi spiego questa lunga vita”.
Il regista parla delle sue esperienze da consigliere comunale: “dal’79 all’84, nel PCI, sempre all’opposizione, capogruppo Giuseppe Speciale, una figura eccelsa di uomo politico. Sosteneva: “Corriamo il rischio che Bagheria si trasformi nel quartiere dormitorio di Palermo”. Sembrava fantasia, invece…”.
Su quegli anni da consigliere comunale a palazzo Ugudulena racconta “Abbiamo fatto quello che si poteva fare. In cinque anni con la nostra intraprendenza abbiamo portato avanti azioni concrete. Due in particolare: l’istituzione dell’isola pedonale in corso Umberto -non ricordo a quei tempi esperimenti del genere neppure nelle grandi città che molti sostenevano una follia e che impauriva i commercianti. Ebbe successo ed esiste ancora. E poi ci siamo battuti per gli accessi pubblici al mare: individuammo tratti si costa non cementificati e facemmo un programma di 12/13 accessi, chiedendo una manutenzione costante.”
Alla domanda se Bagheria è più città d’arte o di scempi Tornatore dice. “Mi chiedo come sarebbe potuto essere questo paese, se avesse avuto la cognizione della sua bellezza, se ci fosse stata l’intelligenza e la volontà di proteggerla, di difenderla, di basare l’economia sul godimento del bello, La potenzialità ci sarebbe ancora, nonostante la bellezza oggi sia circondata da un disegno urbanistico non particolarmente attraente”.
L’intervista passa poi al nuovo film “La Corrispondenza” in uscita il 14 gennaio.
Tornatore dice che il film “nasce da un’idea incubata per 15 anni, ma all’epoca sarebbe sembrata, non a torto, fantascienza e non era la prospettiva giusta”.
Sul film Tornatore, come suo costume, dice poco.
Si sa soltanto che gli interpreti principali sono Jeremy Irons e Olga Kurylenko.
Non resta che aspettare il 14 gennaio per capire di cosa si tratta.