di Manlio Schiavo *
Di fronte agli evidenti problemi tuttora sussistenti riguardo alla basilare fase di raccolta dei rifiuti, ci sembra necessario fare qualche premessa, muovendo dal presupposto che l’Amministrazione un piano di gestione l’abbia e l’abbia ovviamente completo.
A riguardo, si può osservare che un piano di gestione dei rifiuti non si inventa “su due piedi”, navigando a vista, sulla base magari di “ a me pare … secondo me … ecc”; e nemmeno lo si può avviare tra l’oggi e il domani, estendendolo a tutto un territorio, trattandosi di un progetto complesso che richiede conoscenze e competenze tecniche nonché – pare opportuno sottolineare- una grande capacità di previsione-gestione di “psicologie” sociali in contesti particolari come il nostro, quindi una grande dose di buon senso e intelligenti aperture a tutto ciò che può contribuire, in positivo, alla sua stesura, avvio e attuazione. E sul tempo trascorso inutilmente per un progetto-piano gestione rifiuti, ognuna delle amministrazioni passate e quella presente deve assumersi le proprie responsabilità di inottemperanza, senza nulla scaricare su altri, anche perché qualunque nuova amministrazione certamente conosce la storia pregressa.
La primissima fase per la questione rifiuti è l’organizzazione della raccolta giornaliera, quella più importante per il cittadino per il semplice motivo che viene ‘liberato’ dai rifiuti. La forma diretta di coinvolgimento di ogni nucleo familiare è la produzione e la predisposizione dei pacchetti-rifiuti, secondo un diligente e rigoroso calendario di riferimento per il loro asporto. L’Amministrazione, avendo optato per il porta a porta, prevede e organizza Prioritariamente un adeguato sistema di prelevamento, basato, ovviamente, sul numero dei nuclei familiari, sul personale addetto alla raccolta e sui mezzi disponibili, sulla loro distribuzione nel territorio. Questa Amministrazione riteniamo abbia chiara contezza di quanti sono i nuclei familiari a Bagheria, di quante ‘persone’ o ‘operatori ecologici’ dispone e della loro distribuzione nel territorio. Allora: come ci è stato comunicato, con tanta enfasi, che Sindaco e Giunta hanno alzato il vessillo di vittoria quando sono “usciti” dal Coinres (in modo, pare, talmente maldestro da provocare tuttora un contenzioso), perché, in nome della tanto conclamata chiarezza e trasparenza, su cui tutti non possiamo che concordare, non pubblicare prioritariamente il piano di raccolta, dettagliando orari, zone e soprattutto, per ogni zona, i nominativi degli operatori addetti alla raccolta, nonché del ‘personale’ addetto alla sorveglianza giornaliera che si deve interfacciare costantemente e direttamente con la stessa Amministrazione, proprio perché venga garantito un buon servizio?
Abbiamo il diritto, noi cittadini, di sapere se continuiamo a pagare per oneri consortili (coinres per 164 operatori) o se paghiamo per 120 operatori, o se paghiamo per non più di 60 operatori? Questo è importantissimo perché se si paga effettivamente per non più di 60 operatori, l’abbattimento dei costi per la gestione è ben oltre i 3 milioni di euro, e in tal caso, non ha senso una TARI così cara. Come stanno le cose?
E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che la raccolta ‘p.a.p’ ha funzionato e funziona male o addirittura non è attivata e la gran parte dei cittadini ha avuto ed ha ancora enormi difficoltà a liberarsi dai sacchetti, i ‘magazzini del ferro’ essendo soltanto un ripiego di emergenza, certamente non risolutivo!
Possiamo interrogarci come mai ci si trovi in questa situazione?
Nell’attuale Amministrazione non ci sembra si ritrovino figure politicamente significative, in termini di esperienza politica attiva, tranne la ex segretaria del PD Laura Maggiore che conosce, sicuramente un po’ più dell’attuale sindaco e dell’assessore al ramo, le problematiche inerenti alla questione rifiuti da un decennio a questa parte; è a questo che bisogna attribuire le oggettive disfunzioni – già evidenti nella basilare e iniziale fase di raccolta – del piano rifiuti, riferito all’attuale assessore ai LL.PP?
O il ‘vero’ problema è un altro? È capace questa Amministrazione di far fronte al ‘vero’ problema che, non solo a parere nostro ma anche di tanti altri concittadini, è la ‘gestione’ del personale addetto alla raccolta’?
Risulta, infatti, evidente a molti che l’Amministrazione è incapace di gestire gli operatori ecologici e non sa mettere in atto adeguati legittimi e rigorosi sistemi di sorveglianza sull’espletamento regolare del servizio. Si può affidare la sorveglianza a chi deve essere sorvegliato? Al punto che pare si verifichi la paradossale situazione che si paghi profumatamente (come un dirigente!) colui il quale si deve occupare dell’organizzazione della raccolta e allo stesso se ne affidi la sorveglianza! Ci si sta sbagliando? Si diano chiare informazioni a riguardo considerato che, intanto, il cittadino resta in balia dell’immondizia, a fronte di una Tari che serve solamente a dare stipendi a fronte di nulla (la città non è più spazzata da tempo incalcolabile!)
Allora, l’auspicio, o l’invito pressante, è che Sindaco, Assessore ai LL.PP, Giunta (e in particolare chi ha più esperienza politica), e Funzione apicale si occupino con tutte le proprie energie e con coraggio di gestire direttamente il personale per l’attuazione intanto della fase di raccolta (sia raccolta sia sorveglianza) in attuazione del piano (se c’è!) di gestione rifiuti.
L’amministrazione potrebbe farsi collaborare (e sarebbe proprio il caso visto che si può rischiare …. di persona!) da comitati civici, anche ai sensi di uno dei commi dell’art.4 della legge n.9/10.
Il Sindaco sarebbe opportuno che in prima persona verificasse la strutturazione del piano di raccolta, pretendendo specifico supporto dai tecnici, quali l’attuale assessore ai LL.PP. e l’attuale funzione apicale; verificasse orari, zone nominativi, nonché il sistema di vigilanza, sia con tecnici comunali sia con la polizia municipale e, se non dovesse bastare, col supporto delle altre Forze dell’ordine sul territorio; pubblicando tutto sul sito del comune, aggiornandolo in modo adeguato e conforme alle sue direttive.
Inoltre, circa il front-office presso cui il cittadino può andare per le varie problematiche circa i rifiuti, sarebbe opportuno predisponesse che siano l’assessore e la funzione apicale a “gestirlo” e non altri che, probabilmente anzi sicuramente, non conoscono adeguatamente la questione e non hanno magari gli strumenti adeguati per garantire il cittadino che reclama o segnala.
Un’ ultima notazione: non si può non ricordare che la squadra 5 Stelle (in particolare l’ex segretaria del PD e gli attuali Sindaco e Assessore ai LL.PP.) prima delle elezioni conosceva abbastanza bene tutta la situazione Coinres e rifiuti in generale, per cui il loro comportamento in questi due anni e mezzo è, per molti aspetti, davvero inspiegabile! Hanno per caso riscontrato le stesse difficoltà che hanno avuto le precedenti amministrazioni? Se non è così, perché non si è sin da subito cambiato con interventi concreti risolutivi? Se è così, perché non lo dichiarano apertamente (avrebbero già potuto nell’arco di questi anni) e si attivano a trovare i mezzi idonei ad affrontare risolutivamente la questione?
* Per il Gruppo “Noi Cittadini”