Coinvolge anche alcune persone di Bagheria l’operazione messa a segno dai finanzieri del comando provinciale di Palermo che hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del tribunale del capoluogo, su richiesta della Procura, per un milione di euro alla società di spedizioni di Carini Randazzo Srl, i cui titolari Giovanni Randazzo, 83 anni e Salvatore Randazzo di 50 anni sono indagati per reati tributari e emissioni di fatture false.
Sono indagati per emissione di fatture false anche i responsabili della cooperativa Giuseppe Cacciatore, 47 anni di Ficarazzi, Luigi Mezzatesta, 47 anni di Bagheria e Francesco Guerrera, 43 anni. Il gip per salvaguardare gli interessi erariali a beneficio della futura azione di riscossione, ha emesso un provvedimento cautelare di sequestro per imposte evase Ires e Iva per un milione e 35 mila euro.
Le indagini dei militari del nucleo di polizia economico – finanziaria di Palermo sono scattate dopo una verifica fiscale eseguita nei confronti della società che opera nel settore dei trasporti di Carini, che negli anni 2015 e 2016 avrebbe utilizzato fatture false per oltre 5 milioni di euro. Nel corso dell’ispezione fiscale sono stati approfonditi i rapporti intercorsi con la cooperativa Futura Trasporti, cessata nel 2017, a cui erano stati esternalizzati i servizi di ritiro, trasporto e consegna pacchi per conto terzi.
Secondo quanto accertato dai finanzieri sarebbe emerso che con la cooperativa sarebbero stati stipulati contratti di appalto simulati per giustificare le prestazioni fornite da lavoratori che di fatto erano veri e propri dipendenti della società di trasporti. Un meccanismo con il quale, secondo le indagini della finanza, si sarebbe abbattuto il reddito imponibile della società di trasporti, attraverso la contabilizzazione da parte di quest’ultima di costi fittizi e l’indebita detrazione dell’Iva, concentrando sulla cooperativa tutti gli obblighi contributivi, previdenziali e assistenziali gravanti sul datore di lavoro. I due amministratori Giovanni e Salvatore Randazzo tra il 2015 e il 2016 sono stati denunciati con l’accusa di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.