Nell’operazione antimafia anche una dipendente del Fisco che segnalava alla mafia gli insolventi

Una dipendente dell’agenzia regionale della Riscossione del Fisco entrava in ufficio e recuperava l’elenco delle persone che a avevano problemi economici. Poi li forniva ai clan di Bagheria, Ficarazzi e Villabate che elargivano prestiti ad usura. E’ quanto emerso dall’inchiesta di ieri che ha portato all’arresto 10 persone di Bagheria, Villanate e Ficarazzi.
La dipendente infedele è Mimma Venturella.
La dipendente segnalava soprattutto le persone che avevano debiti con il fisco per versamenti dei tributi come Tari, bollo, fino alle tasse di successione. Cifre più piccole, altre lievitate fino ad arrivare ad oltre 100 mila euro.
Erano queste le prede finite nell’elenco degli usurai.
Nell’inchiesta è finito in carcere anche un avvocato di Ficarazzi, Alessandro Del Giudice.
L’avvocato chiamava la funzionaria e otteneva le informazioni soprattutto sui clienti che si rivolgevano allo studio per pagare somme calmierate e rateizzate. Che poi, come le indagini avrebbero accertato, erano invece prestate per intero dalle famiglie mafiose.
Numerose le intercettazioni telefoniche nelle quali, ricostruiscono gli inquirenti, la dipendente avrebbe fornito informazioni riservate acquisite violando la privacy dei clienti nel sistema informativo. Con questa «collaborazione», avrebbe però di fatto consentito all’organizzazione di individuare le potenziali vittime cui garantire la possibilità di ricevere dei prestiti a tassi usurai.