Le feste sono trascorse e come consuetudine arriva il momento di fare il bilancio o forse dobbiamo dire i bilanci; infatti, per quanto risulta di mia conoscenza, ad oggi il nostro ente deve approvare il bilancio previsionale 2013 e 2014.
Mi chiedo: “Approvare la previsione di cosa”?
Il nostro ente non ha bisogno di futili ed inutili bilanci previsionali, non abbiamo bisogno di conoscere il nostro futuro finanziario, il nostro piano di sviluppo economico (se mai ce ne sono stati).
La nostra amministrazione ha solo certezze!
Infatti, pur vivendo nel periodo illusorio della torbida veggenza, riusciamo a vedere oltre la limitata conoscenza dell’uomo, per cui navighiamo senza vele in acque così calme e trasparenti da rispecchiarci e vedere che l’unica certezza è perdurare più a lungo possibile nello stallo più totale, mantenere intatta la logica gattopardiana “del tutto cambia per rimanere tutto immutato” con grande senso di responsabilità di quest’amministrazione che ci rappresenta.
Ho appreso con “magno gaudio”, il regalo di fine anno che il nostro caro Presidente della Repubblica, ci ha concesso con l’emanazione del decreto-legge del 30 dicembre 2013 n° 151, e più precisamente all’art. 1 comma 2 lettera d), con il quale al comma 573 della LEGGE 27 dicembre 2013, n. 147, le parole: trenta giorni dalla scadenza del termine di cui all’articolo 243-bis, comma 5, del testo unico, “ sono sostituite dalle seguenti : “novanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge” e le parole: “ in pendenza del termine di trenta giorni” sono sostituite dalle seguenti. “ in pendenza del termine di novanta giorni”.
Sono convinto che al nostro caro Presidente devono sicuramente stare a cuore le sorti della città delle ville!
In sintesi, per cercare di fare chiarezza su quanto riportato dal precedente comma, è stato concesso un termine più lungo cioè 90 giorni, rispetto ai 30 che difficilmente sarebbero stati sufficienti per riproporre la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui all’articolo 243-bis del testo unico enti locali d. lgs. 267/2000.
Pertanto l’amministrazione Lo Meo ha un nuovo termine per poter ripresentare un nuovo piano di riequilibrio finanziario volto a scongiurare l’ipotesi di un dissesto.
Questo termine, da quanto riportato con l’emanazione del decreto-legge, entra in vigore a far data dal giorno successivo alla pubblicazione in gazzetta ufficiale, esulando o addirittura cancellando quanto previsto dalla vecchia norma dei 30 giorni, pertanto bisogna attendere sino alla fine di marzo per sapere quale scure si abbatterà sui cittadini bagheresi: dissesto o riequilibrio. Questi è il problema.
Signor Sindaco, preso atto che le consuetudini di un dissesto sono da allontanare perché considerato un macigno per la cittadinanza, vuole forse spiegarCi quali sono le differenze tra un piano di riequilibrio e la dichiarazione di dissesto ed eventualmente le conseguenze devastanti tra un piano di riequilibrio ed eventuale dissesto?
Spieghi Lei le dirette e conseguenti applicazioni dei tributi comunali in un piano di riequilibrio;
Spieghi Lei le conseguenze in seno alla dotazione organica in un piano di riequilibrio,
Spieghi lei, Signor Sindaco, perché un piano di riequilibrio avrà durata decennale, mentre il dissesto quinquennale?
E’ da tempo che i cittadini oramai aspettano risposta ricevendo alla fine solo confusione generalizzata.
Questa confusione perdura da molto, anzi troppo tempo. Queste amministrazioni pregresse e presenti hanno solo ingenerato un sistema crescente di indebitamento tale da lasciare alla generazione dei nostri figli solo tasse ed imposte a loro carico e pignoramenti per non poter solvere finanziariamente i propri debiti per la mala gestio amministrativa.
Non mi sembra una bella prospettiva !
Perché debbo mandare all’estero i miei figli?
Quale risposta debbo dare loro da cittadino bagherese ed ancor prima da padre?
Dove e quali sono i servizi resi al cittadino?
Per il futuro, Signor Sindaco …… quali risposte ???
Come forse lei ben sa, l’accordo che regola un rapporto contrattuale ( art. 1321 c.c.), tra le parti ente/impresa, professionista, artigiano, etc…, è dato dalla prestazione svolta e dal servizio reso all’ente, come nella similitudine di una partita che si svolge tra giocatori: i perdenti debbono onorare i propri debiti anche se rinviati in esercizi futuri, ma prima o poi debbono essere soluti.
Oggi, più che mai, sono convinto che la situazione debitoria dell’Ente non le consente di continuare a giocare, anzi direi proprio che la sua partita è conclusa (game over)
Oggi, più che mai, è arrivato il momento di consolidare la situazione debitoria e mettere un punto per fare chiarezza e fare la quadratura del cerchio.
Oggi, più che mai, è venuto quel momento di dire ai creditori quale sorte Li attende!
Oggi, più che mai, è maturato il tempo di spiegare alla cittadinanza perché da una gestione di bilancio previsionale oculata sono stati generati, si generano e si continuano a generare debiti fuori bilancio;
Perché non si cerca di porre fine a questo seme perverso ed alla lunga disastroso, o forse è arrivato il momento di porre fine a quei compromessi, incarichi e promesse che esulano il bilancio.
Forse che l’ente nell’ultimo ventennio ha sempre sofferto eventi calamitosi non previsti da una oculata gestione tali da dover sopperire attraverso un incremento debitorio?
Signor Sindaco, da cittadino bagherese, nel rappresentare le mie doglianze, quale umile e flebile voce nel silenzio che fa eco nella dormiente Bagheria, non ho mai chiesto nulla a nessuno e tantomeno a Lei, ma penso che per il bene comune è arrivato il momento di porre fine a questa agonia.
Lascio a Lei le considerazioni finali.
* dottore commercialista