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sabato 23 Novembre 2024

sabato 23 Novembre 2024

Cronaca di una sconfitta annunciata

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Benfante nuovodi Nicolò Benfante 

Ed alla fine anche Bagheria ha partorito il suo Sindaco.
Generato da una nitida e silente rivolta popolare e da una torbida ideologia di cambiamento.
Da un primo acchito, in una analisi spicciola, questa tornata elettorale ha rappresentato l’apoteosi di una fine politica vecchia maniera; controcorrente direbbe qualcuno, esaminiamone il perché.
Da un lato la compagine di centro sinistra al governo centrale ha rappresentato nell’ultima tornata elettorale europea il primo schieramento assoluto in termini di voti, mentre a livello locale sembra quasi aver intrapreso il cammino verso ovest; dall’altro la compagine opposta a livello europeo ha cercato, per quanto possibile, di mantenere se non addirittura temere (per alcuni partiti) di non oltrepassare la soglia di sbarramento, eppure a livello locale è risultato lo schieramento più votato.
Come mai?
Qual’è la chiave di lettura di questa analisi politica?
Vorrei correre il rischio di poter, responsabilmente e personalmente, affermare che la novità del cambiamento è stata voluta ed usata, con criterio aggiungo, dal vero ed unico vincitore di questa tornata tornata elettorale: il popolo!
Come ebbi a dire in un precedente articolo, “Bagheria c’est le peuple”; sono/siamo stanchi e logorati di sentire e di vedere gruppi, partiti e schieramenti di correnti alternate, sinistra/destra destra/sinistra; Bagheria ha voluto darsi una nuova immagine attraverso un volto fresco, giovane e pulito a cui ha riposto quella credibilità per poter amministrare la nostra città.
Già appunto, quella credibilità che è mancata, nella pur umile consapevolezza di poter liberamente esprimere la propria opinione e di poter votare secondo coscienza, lontani da celati compromessi tratti sottobanco al raggiungimento della mitica poltrona.
Ebbene oggi più che mai, al di là di ogni previsione politica europeistica, nazionale o regionale che sia, è il momento di intraprendere un percorso comune per potere esprimere una crescita politica all’interno della nostra comunità; carpire i bisogni primari, le loro necessità e confessare le reali possibilità di successo.
Essere leali ed onesti, questo chiede la gente!
Bisogna ricostruire una nuova immagine di credibilità.
Sono oramai vetusti i ricordi della compagine democristiana anteposta alla vecchia signora in rosso, perché repentini sono stati i processi evolutivi di quel sistema politico logoro e marcio che poneva le sue basi sull’ipocrisia e false aspettative di promesse chiuse da uno stretto sodalizio clientelare del “do ut des”.
Ci siamo ritrovati a subire un accelerato sistema a doppio binario (economico e politico); i vecchi principi sono stati surclassati dall’ondata di edonismo che ha portato un intera classe politica allo sbando (I° II° e III° Repubblica);
Rientrando in ambito locale, spero che il primo cittadino dopo le bollicine da sbornia elettorale, riprenda il percorso tracciato della sua “map road”, magari senza buche, ed accompagnato da un ottimo digestivo per l’amaro iter intrapreso.
Da tecnico spassionatamente, senza presunzione alcuna, ma nella pur consapevolezza, ritengo che difficilmente il primo cittadino possa trovare terreno fertile su cui piantare i semi di una nuova linfa ideologica; sia per l’arida situazione economica-finanziaria con la quale deve fronteggiare, sia perché in politica non esiste il bianco o il nero esotericamente parlando, sia per la rarefatta ed intrisa cortina di diffidenza che aleggia nella roccaforte del potere, sia perché la macchina burocratica pagherà lo scotto di una inesperienza politica dei consiglieri, animati da tanta voglia di fare, ma delusi dalle pie ed illusorie promesse di cambiamento che in atto non ci saranno perché il sistema ad oggi non lo consente.
Nel ritenere questo un mero momento di stasi politica, nelle more, occorre riformattare il sistema adottando nuovi programmi condivisibili ed utilizzabili da quanti intendono questo nuovo metodo, lo strumento di una nuova e sana politica per il prossimo presente cambiamento.
Auguri e Buon Lavoro!
 

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