Il Governo Regionale siciliano ha autorizzato la pesca del novellame nei mari siciliani, avallando quindi la distruzione delle già scarse risorse ittiche, un provvedimento discutibile, di sapore elettorale e che sembra violare la normativa europea.
Sotto la voce novellame sono compresi avannotti di tutte le specie ittiche , anche quelle pregiate come mormore, triglie, tracine, pettini. Inoltre, con le lime dei piombi delle sciabiche, vengono arati i fondali, distruggendo tutte le forme di vita presenti e rendendo impossibile l’uso di altri sistemi ben più selettivi e sostenibili. Al danno all’ambiente costiero marino, si deve aggiungere il danno allo stesso settore della pesca, dato che questo tipo di pesca, così come lo strascico, contribuisce in maniera determinante al depauperamento delle risorse ittiche.
Secondo Sebastiano Venneri, responsabile nazionale mare di Legambiente, «Si tratta di un vero condono per la pesca illegale che va a totale vantaggio di chi è uso a depredare i nostri mari e a totale discapito delle marinerie corrette e seriamente impegnate a valorizzare la risorsa mare. Una decisione che opponendosi completamente alla riforma della politica comune della pesca appena approvata dal Parlamento europeo, allontana sempre più la Sicilia dall’Europa”. (a.marsala.it)