Ha deciso di collaborare con la giustizia, Giuseppe Frittitta, 25 anni, originario di Aspra e primo italiano radicalizzato alla Jihad, arrestato il 17 aprile scorso.
Frittitta, venne arrestato in provincia di Monza.Frittitta, barba lunga, nel suo profilo social aveva tagliato tutti i ponti con Aspra. Nessun amico locale e nessun italiano, solo islamici.
Dopo l’arresto decise di raccontare tutto quello che sapeva.
Nei verbali ricostruisce la sua storia che inizia con la conversione all’Islam e sfocia nell’istigazione al terrorismo.
Ha raccontato che “il fatto di farsi esplodere era una malattia loro, un sogno… parlavano di martirio… avevano bisogno di morire”.
Frittitta con l’altro indagato, Ossama Gafhir, marocchino di 18 anni, erano in contatto con fondamentalisti islamici che vivono in Italia e all’estero.
La circostanza emerge dall’album fotografico che il pubblico ministero della Dda di Palermo Calogero Ferrara ha mostrato a Frittitta nel corso degli interrogatori.
“Ammetto di avere visto video inneggianti a Daesh perché mi piacevano le loro idee e li ammiravo come combattenti. Io pensavo che combattessero per difendere i bambini che erano vittime di bombardamenti in Siria e mi suscitavano rabbia e avevo deciso di partire per la Siria”.
Isil e Isis sono acronimi di “Islamic State in Iraq and the Levant”, e la traduzione inglese di “Al Dawla Al Islamiya fi al Iraq wa al Sham”, il cui acronimo è “Daesh.
La conoscenza di Ghafir nasceva su Facebook o su Whatsapp per il tramite di “omissis” È stato quest’ultimo a indottrinarci. Mi sono avvicinato all’Islam dapprima per la parte religiosa poi per quella politica. Ho cominciato a leggere il Corano e mi sono ritrovato in alcuni concetti ideologici dell’Islam. Il primo gruppo a cui ho aderito si chiama ‘Siamo fieri di essere musulmani’… nel momento in cui ho conosciuto omissis è stato questi che mi ha avvicinato all’Isis dandomi un’interpretazione di alcune regole dell’Islam. Ghafir mi diceva che i veri mujahidin erano quelli di Daesh perché loro erano l’unica setta salvata che avrebbe avuto accesso al paradiso. Mi diceva che dovevamo recarci a combattere”.
Giuseppe Frittitta racconta di persone che vivono a Novara e Milano, ma anche in Svizzera, negli Stati Uniti e in Germania.
Parla di “un sapiente molto conosciuto negli Usa che è stato arrestato perché vicino all’Isis e omissis lo seguiva particolarmente… era un seguace di Anwar Al Aulaki che era un esponente di Al Quaeda”.
Racconta di avere sentito da un’altra persona che: “…c’era un tizio con la barba che faceva delle videoconferenze… sentiva le bombe che cadevano su di lui e si emozionava Osssama si eccitava…”.
Dalle dichiarazioni rese da Frittitta è molto probabile che si possano aprire nuovi scenari di indagini.