La sezione giurisdizionale d’appello della Corte dei conti ha confermato la condanna in primo grado nei confronti degli ex presidenti del Coinres Giovanni Granata e Raffaele Loddo per il periodo fra il 2006 e il 2008.
Alla base del provvedimento, la e assunzioni di personale effettuate dal Coinres senza concorso che è stato stabilito essere illegittime. Secondo la sentenza, i maggiori costi gravati sul consorzio vanno risarciti dai dirigenti che le hanno decise.
Gianni Granata dovrà do risarcire circa 2 milioni e mezzo di euro.
Il Pubblico Ministero aveva quantificato danni per 4,5 milioni.
La Procura sosteneva che il Consorzio aveva stipulato una settantina di contratti a tempo indeterminato con i lavoratori, sulla base degli elenchi forniti dai Comuni, senza effettuare alcuna verifica sulla sussistenza dei presupposti per l’assunzione; altrettanti assunti illegittimamente provenivano da alcune aziende private che gestivano il servizio integrato di nettezza urbana e una decina erano stati assunti dall’esterno fuori da ogni regola.
Granata ha dichiarato di essere esente da responsabilità poichè avrebbe effettuato quelle assunzioni su mandato del consiglio di amministrazione del Coinres ed ha invocato, in ogni caso, l’uso del potere riduttivo dei giudici.
Il collegio giudicante era presieduto da Salvatore Cilia che hanno ribadito la necessità dei concorsi pubblici per effettuare quelle selezioni poichè il Coinres, essendo costituito da enti locali, è equiparato a un ente locale.