I carabinieri della Compagnia di Cefalù hanno tratto in arresto cinque persone, in flagranza di reato, ritenuti responsabili di furto ai danni di un supermercato a Cefalù.
Nel corso di un servizio di controllo del territorio mirato alla prevenzione e repressione del fenomeno dei furti e dei reati in generale, quali furti in spiaggia, ai danni di esercizi commerciali, ai danni di abitazioni e rapine, nei pressi del lungomare cefaludese e del centro abitato, i militari hanno notato un gruppo di cinque ragazzi, che si aggiravano per le vie della cittadina normanna.I ragazzi avevano al seguito delle buste ricolme di merce varia e provenire da una zona dove sono presenti diversi esercizi commerciali. Per questo motivo, i carabinieri, sia in divisa che in borghese, insospettiti, hanno proceduto al controllo dei soggetti, che, nel frattempo si erano portati nei pressi della stazione ferroviaria. Nella circostanza, è stato scoperto che nei sacchetti erano presenti articoli vari quali bottiglie di liquori, prodotti per l’igiene personale, deodoranti, lamette, profumi ed altro, per un valore di circa 1000 euro. A questo punto, sono scattate subito le relative verifiche per accertare la provenienza della merce, la quale, si è constatato in seguito, era stata poco prima asportata da un supermarket.
Tutta la merce trafugata è stata restituita alla direzione dell’esercizio commerciale “Super Store” di via Vazzana.
Una volta espletate le formalità di rito, dunque, i cinque sono stati dichiarati in stato di arresto in flagranza di reato per furto in concorso. Gli arrestati, tutti di Palermo, sono Vincenzo Lo Iacono De Carlo, 30 anni, disoccupato; Cristian Rizzuto, 23 anni, disoccupato; Vincenzo Vullo, 20 anni, Vincenzo Minnelli, 27 anni, manovale e Giuseppe Scalici, 20 anni, disoccupato.
Nel corso dell’udienza per direttissima gli arresti sono stati convalidati e al Lo Iacono De Carlo è stata applicata la misura dell’obbligo di presentazione alla p.g., al Rizzuto la custodia cautelare in carcere, Vullo Minnelli e Scalici invece sono stati condannati a mesi otto ed euro duecento di multa, pena sospesa, e rimessi in libertà.
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