Molto interessante e, per molti versi, scoraggiante, l’exscursus sul PRG ieri sera alla Chiesetta di Casteldaccia. Ne hanno parlato l’architetto Mariella De Nembo dell’ UTC di Casteldaccia e il professore Giuseppe Gangemi docente di urbanistica a Palermo, nell’ambito del quarto incontro del corso di formazione politica organizzato dal comitato cittadino Vivere Casteldaccia- Territori a confronto. Ha moderato, tra un pubblico numeroso e attento, Giuseppina Di Giacinto, avvocato e docente di religione alla media. Trent’anni per dotarsi di uno strumento urbanistico che non funziona: è questa la notizia che viene fuori dall’interessante e dettagliata relazione della De Nembo. Lungaggini burocratiche che hanno dell’incredibile.
C’è abbondante materia per Crozza- ha detto Dora Turco-commentando il racconto, ai limiti del surreale, che ne ha fatto il professore Gangemi illustrando i vari passaggi che necessitano al PRG per diventare operativo. Aboliamo il CRU. ha proposto Gangemi- il consiglio regionale urbanistica, dove una pratica di approvazione PRG, staziona per almeno due-tre anni e se c’è un intoppo si ricomincia daccapo. Nel frattempo i soliti furbi, nelle pieghe della legge, stralciano alcune zone e costruiscono non tenendo in considerazione i parametri da seguire, come da normativa, per verde e servizi, non pagando gli oneri concessori e impedendo un reale sviluppo economico e sociale. Una foto impietosa dello scempio avvenuto in questi ultimi anni nel nostro ridente paesino.