Nell’ambito degli incontri organizzati dal comitato cittadino Vivere Casteldaccia- Territori a confronto, si è svolto ieri sera nei locali della chiesetta di piazza Matrice un incontro dal titolo: Casteldaccia, giovani in purgatorio? I giovani del comitato, con il valido supporto dell’associazione Librido di Palermo, hanno, infatti, voluto accendere i riflettori, a cominciare dal titolo preso in prestito da un interessante articolo di Nino Fricano, su quella sorta di zona grigia in cui i giovani da qualche tempo si trovano.
Un limbo, come bene ha spiegato lo stesso Fricano, tra i relatori, costituito da un precariato materiale e psicologico. Un folto e interessato pubblico ha seguito e ha partecipato al dibattito che ha visto protagonisti vecchi e nuovi della politica: quella tradizionale e quella delle associazioni. Ha fatto gli onori di casa Piero Canale, giovane laureato in storia, facenti parte anch’egli dell’associazione Librido, che ha moderato il dibattito.
Ne viene fuori il ritratto di una generazione duramente provata dalla crisi ma anche combattiva e agguerrita nel volersi ritagliare un posto in questa società. “I giovani sono stati definiti bamboccioni, choose, e in altri modi dispregiativi- ha ricordato Alessandra Mangano vicepresidente dell’associazione Librido, incalzando l’assessore Accurso, unico esponente dell’attuale amministrazione presente in sala ( nessuna traccia dell’assessore alle politiche giovanili che pure era stato invitato). L’assessore Accurso aveva, infatti, in un precedente intervento criticato i giovani dicendo che spesso non sanno cosa vogliono, ricordando poi l’esperimento della Consulta giovanile, a suo avviso, una grande opportunità data ai ragazzi dall’attuale amministrazione comunale. Di tutt’altro parere Giuseppe Piraino della sinistra giovanile locale anche lui tra i relatori. “Quale opportunità- ha risposto Piraino- il presidente della consulta era lo stesso sindaco e molti ragazzi al suo interno erano figli di amministratori locali, che libertà d’azione potevano avere? Poi si sono avvicendati esponenti delle varie realtà associative del territorio: dagli scout alle associazioni musicali e bandistiche. Hanno preso la parola anche esponenti politici dell’opposizione e, ovviamente molti giovani tra cui Alessandro D’Ugo del movimento 5 stelle cittadino che ha attaccato la Proloco cittadina.
“Da quando portavo il pannolino lei è presidente della Proloco- ha detto rivolgendosi a Nino La Spisa- un organismo civico che continua a non funzionare”. Lorenzo Canale, cugino dell’omonimo consigliere comunale d’opposizione, dottorando in materie urbanistiche a Palermo, ha parlato di valorizzazione delle differenze nella parità di trattamento mentre Paolo Magro, giovane universitario, ha sottolineato la responsabilità della politica che, spesso, si nasconde dietro la crisi. “Non occorrono soldi ma idee e attenzione”.Tanti altri interventi si sono succeduti da Vittorio Panno che ha ribadito la necessità delle primarie di coalizione per il prossimo appuntamento elettorale al consigliere Lorenzo Canale che ha ricordato il corso di formazione politica, organizzato dal comitato, che prenderà il via il prossimo mese, fino a Giuseppe Guttilla, ex consigliere comunale, che ha concluso riflettendo sull’importanza della voce della cittadinanza “che sancisce il fallimento della politica, soprattutto delle scelte scellerate di quest’ultima amministrazione comunale quanto mai lontana da qualunque politica giovanile e di sviluppo vero del territorio” .