di Gianfranco Scavuzzo
Andrà in scena, questa sera alle ore 21.15 a Palermo, nel corso della rassegna “Identità Bastarde”, al Teatro Garibaldi “Aperto” (come lo hanno definito gli artisti che dal 13 Aprile dello scorso anno, hanno rotto i lucchetti del teatro restaurato e mai riconsegnato “ufficialmente” alla città), lo spettacolo tributo che l’associazione culturale “A sutta scupa” dedica al poeta bagherese Ignazio Buttitta.
La performance teatrale, intitolata “Buttitta Dreaming”, con la regia e l’adattamento di Giuseppe Massa e la partecipazione di Luigi Di Gangi, Simona Malato, Margherita Ortolani, le musiche de Le Formiche e le scene, i costumi e le luci firmate da Petra Trombini, attraverso i versi del grande poeta dialettale, racconterà“la miseria umana, l’ingiustizia sociale, la violenza, la morte, l’amore dell’uomo verso l’uomo”: i temi che attraversano tutta la produzione letteraria di Buttitta. Parole di vento, pesanti come pietre, intrinsicamente votate all’oralità, che verranno restituite al pubblico, attraverso una recitazione estraniante, “in cui il ritmo prende spesso il sopravvento sulle struggenti e disarmanti melodie poetiche lasciateci in eredità dall’autore”.
Così alle atmosfere, alle suggestive immagini, alle evocazioni conturbanti, al verismo sanguigno, antiarcadico, dell’ultimo grande aedo, cantore epico dei drammi della Sicilia contemporanea ed autentico interprete della rabbia popolare e del riscatto civile di un popolo, quello siciliano, emblema del popolo oppresso, sugli oppressori, si accompagnano le “dure sonorità surreali e da ballate indie in lingua siciliana”. A completare il carattere impetuoso dei versi buttittiani, contribuiscono anche le scelte scenografiche, contraddistinto dall’elemento cromatico più coerente: il rosso del sangue dei morti, il rosso della fede politica. Ne scaturisce “un ibrido sporco, bastardo, mutante, tra un concerto rock e un recital teatrale”. Uno “strambo sogno” questo Buttitta Dreaming, che è un “canto alla memoria e al futuro, che narrando del popolo siciliano racconta di tutti i popoli del mondo”.