di Daniele Vella *
Il Comune di Bagheria è stato destinatario nei giorni scorsi di un pronunciamento della Corte dei Conti avente ad oggetto : “ provvedimenti conseguenti alla mancata approvazione del Piano di riequilibrio finanziario entro i termini previsti dalla normativa”. Ai sensi dell’articolo 243 quater, del d.lgs 267 del 2000 così come rivisto, la mancata approvazione del Piano entro i termini di legge comporta l’assegnazione da parte del Prefetto al Consiglio Comunale di un termine non superiore a 20 giorni per la deliberazione del dissesto.
Ora, a seguito di un vuoto normativo presente in Sicilia, come ben spiegato dal direttore, la Corte dei Conti ha rimesso il compimento degli adempimenti successivi all’assessorato alle Autonomie Locali e alla Funzione Pubblica della Regione.
Al punto in cui siamo, e ad onor del vero già da tempo, ritengo che la questione non possa essere affrontata solo da un punto di vista tecnico -salvo volere rinunciare al ruolo primario che la Politica dovrebbe esercitare nel governo delle cose – ma debba essere vista sotto una chiave principalmente politica e sociale (proprio per i risvolti sociali che un dissesto finanziario potrebbe produrre).
In tal senso l’amministrazione dovrebbe agire su due fronti.
In primo luogo sarebbe auspicabile avviare una interlocuzione politica che rappresenti le istanze e le difficoltà dei Comuni medio grandi (dei quali Bagheria fa parte a pieno titolo).
Tali Comuni son quelli che soffrono maggiormente rispetto alle grandi Città ed piccoli centri le difficoltà finanziarie.
Una interlocuzione sì fatta dovrebbe avere come principali attori gli organismi di rappresentanza dei Comuni, Anci in testa e rivolgersi non solamente al Governo Regionale, ma anche al Governo Nazionale e al Parlamento.
A tal proposito, in attesa dell’arrivo degli ispettori che la Regione Sicilia ha deciso di inviare a Bagheria, l’A.C. potrebbe farsi promotrice di un emendamento o articolo di legge da inserire nella manovra di stabilità, all’esame del Parlamento Nazionale. Tale correzione potrebbe prevedere la possibilità di riproposizione di un Piano di Risanamento Finanziario per i Comuni che lo hanno avuto bocciato (dal Consiglio Comunale o dalla Corte dei Conti) nel caso in cui gli stessi Comuni abbiano avuto un miglioramento della condizione finanziaria . Per miglioramento della condizione finanziaria potrebbe intendersi l’aver usufruito del decreto legge numero 35 del 2013 c.d. “salva imprese” o avere riportato un miglioramento degli indici relativi al patto di stabilità.
Questo ridarebbe una possibilità anche al nostro Ente.
Parallelamente sarebbe auspicale avviare un chiaro confronto con il Consiglio Comunale e la Città nelle sue varie articolazioni rappresentative, politiche, sociali, sindacali, culturali ,ecc…
Penso ad una operazione di chiarimento e confronto relativa al momento di difficoltà finanziaria ,grave e serio, che si sta attraversando.
Ascoltare le critiche costruttive, i suggerimenti, le indicazioni di coloro che vorranno intervenire potrebbe certamente essere di aiuto per creare un clima più sereno e che sia da stimolo per il lavoro prossimo venturo, di questa o di qualsiasi altra amministrazione che seguirà.
Agire su questi due piani ridarebbe certamente alla politica quel ruolo importate che dovrebbe esercitare e completerebbe il pensiero dei più critici, che per quanto condivisibile sotto alcuni punti di vista, omette poi di dare un contributo alla risoluzione della questione di cui si parla.
capogruppo Pd Bagheria