MILANO – Il movimetno di Beppe Grillo e il suo Movimento a 5 stelle trionfano al ballottaggio di Parma. Federico Pizzarotti sarà quasi sicuramente il nuovo sindaco di Parma. Le proiezioni dell’istituto Piepoli per la Rai, con l’83% delle schede scrutinate, lo danno infatti al 59,9% contro il 40,1% di Vincenzo Bernazzoli, portacolori del centrosinistra. Un’altra sconfitta per il centrosinistra, questa volta però abbastanza annunciata, è quella di Palermo dove le proiezioni, con il 95% delle schede scrutinate nel capoluogo siciliano, danno vincente l”ex sindaco Leoluca Orlando con il 72,6%% dei consensi contro il 28% raccolto dal suo sfidante, il candidato ufficiale del centrosinistra Fabrizio Ferrandelli. A Genova, invece, anche in questo caso con il 95% delle schede scrutinate, il candidato del centrosinistra Marco Doria sta vincendo nettamente sul terzopolista Enrico Musso con il 60,3% contro il 39,7%.
IL CASO PARMA – I numeri delle proiezioni sin qui diffusi, per l’entità dello scarto tra i candidati, non subiranno ribaltoni. I risultati definitivi, trattandosi di scelte secche tra due soli candidati, non dovrebbero in ogni caso tardare ad arrivare. Quanto al dato di Parma, una delle interpretazioni più diffuse, avallata anche dal vicesegretario del Pd, Enrico Letta, è che a lanciare la volata di Pizzarotti siano stati gli elettori del centrodestra i quali, esclusi dal ballottaggio, avrebbero puntato sul grillino pur di ostacolare il centrosinistra. Al primo turno il centrosinistra era avanti di 20 punti, la situazione si è poi ribaltata nel giro di 15 giorni, segno che sull’esponente del M5S sono confluiti molti consensi che in prima battuta erano andati ad altri candidati. Pizzarotti è dunque il secondo sindaco conquistato dal Movimento 5 stelle, dopo quello di Sarego (Vicenza), il primo di una città capoluogo. E siccome non c’è il due senza il tre, sempre dal Veneto, questa volta da Mira (Venezia) arriva la notizia dell’elezione di Alvise Maniero che con il 52,48% ha superato il candidato del centrosinistra Michele Carpinetti, fermo al 47,51%. Non ce ne dovrebbe però essere un quarto, almeno in questa tornata: Matteo Afker, andato al ballottaggio a Garbagnate Milanese contro Pier Mauro Pioli del centrosinistra, si è infatti fermato al 47,41%. Il dato non è definitivo, ma con 26 sezioni scrutinate su 30 un sovvertimento del risultato appare improbabile. In ogni caso per Grillo e i grillini è decisamente un giorno di festa.
IL CROLLO DEL PDL – Anche il secondo turno ha sottolineato la debacle del Pdl che ha perso il governo di alcune città da sempre governate dal centrodestra. Come ad esempio Como, dove si profila la netta vittoria di Mario Lucini, candidato del centrosinistra, che ha raccolto circa il 75% dei consensi contro il 25% dell’esponente del centrodestra Laura Bordoli. Nella città lariana da quando è stata introdotta l’elezione diretta del sindaco aveva sempre vinto il centrodestra. Il centrodestra era sempre stato vincente anche a Lucca, ma questa volta il suo portacolori Pietro Fazzi si è fermato al 30,27%, contro il 69,72% del candidato di centrosinistra Alessandro Tambellini.