di Martino Grasso
Il 26 marzo è una data che è entrata di diritto nella storia culturale di Bagheria. Eppure non tutti lo ricordano.
Il 26 marzo del 1990, infatti, Peppuccio Tornatore, vinse l’oscar con “Nuovo cinema Paradiso”, che venne premiato come miglior film straniero.
La foto che gentilmente ci è stata fornita da Daniela Tornatore, immortala il momento della gioia in casa Tornatore appena appresa la notizia. Erano le 4,20. Bagheria dormiva. Ma non in quella casa alla periferia della città, a Monte Giancaldo, il nome con cui il regista chiamò il paese dove era ambientato il film. Ad esultare c’erano i familiari del regista. Con in testa il padre Peppino e la mamma.
La loro era una gioia tangibile. Vera.
Sono passati 26 anni da quella data storica, e molto è cambiato.
Tornatore ha girato altri film splendidi, da “Il pianista sull’oceano” a “La Sconosciuta”, passando per “Una pura formalità”, “Baarìa” fino all’ultimo “La Corrispondenza”, solo per ricordarne qualcuno.
Ma “Nuovo cinema Paradiso” è entrato a pieno titolo nella storia del cinema italiano.
E nel personaggio del piccolo Totò Cascio sono in molti ad essersi identificati. E non solo bagheresi.
Tornatore quando ritornò da Hollywood con in mano il premio, venne accolto come un trionfatore a Bagheria.
Vennero organizzati manifestazioni e anche i vecchi amici del circolo l’Incontro, di cui era fondatore, lo accolsero trionfante.
Giuseppe Tornatore è uno dei figli più illustri di Bagheria. La Bagheria che lavora duramente. La Bagheria con la faccia pulita e di cui andare fieri.
Sarebbe bello se questa data fosse ricordata da tutti in città. Una data di cui dobbiamo essere orgogliosi. Tutti.