Che alcune delle numerose statue che si trovavano a villa Palagonia fossero state portate altrove era risaputo. Ma adesso c’è la conferma. Una statua in tufo che si trovava all’interno della settecentesca villa è stata scoperta all’interno di un museo ad Odessa in Ucraina.La statua fa bella mostra di sé all’interno del museo di arte occidentale nella città portuale che sorge sul Mar Nero, a sud dell’Ucraina. La scoperta è stata fatta da Dario Piombino-Mascali, giovane studioso messinese e ispettore onorario dei beni culturali della regione Siciliana, che per lavoro si trova spesso a Vilnius, in Lituania.
Piombino è uno studioso che si occupa di mummie con particolare attenzione per quelle siciliane.
La statua in questione si trova all’interno del museo ucraino e ha un cartellino descrittivo dove si legge chiaramente che proviene da villa Palagonia in Sicilia.
La statua rappresenta una chimera, con quattro teste di animali. Di simili ce ne sono alcune sulle mura di cinta della villa bagherese. Quindi ci sono pochi dubbi sulla provenienza.
Restano molti interrogativi sulla vicenda. Come mai una statua di queste dimensioni si trova addirittura in Ucraina? E da quanto tempo è stata portata via? Probabilmente venne portata via nell’800 da qualcuno che l’acquistò direttamente dagli eredi del Principe di Palagonia. Difficile pensare ad un furto.
I responsabili del museo ucraino avrebbero detto a Piombino che la statua venne acquistata ad un’asta pubblica.
“Sono rimasto sorpreso nel vedere questa statua -racconta Dario Piombino (a sinistra)- ho chiesto notizie in merito e ho avuto poche risposte. Ho fotografato la statua e successivamente ho inviato una nota alla Regione e alla villa stessa nella speranza che la segnalazione possa essere d’aiuto”.
Sulla vicenda abbiamo chiesto un commento a Nino Mineo (nella foto sotto), amministratore di villa Palagonia che si dimostra cauto.
“Mi metterò in contatto con la direzione del museo di Odessa -dice- per capirne di più. Vorrei conoscere il percorso secondo il quale la statua è arrivata in Ucraina. Cercheremo di avviare una procedura che possa fare in modo che la statua torni nel suo luogo d’origine”.
Se tutto fosse confermato, a questo punto, si dovrebbero interessare gli organi istituzionali competenti per fare in modo che la statua possa tornare a Villa Palagonia a Bagheria, dove venne fatta costruire dal principe Francesco Ferdinando Gravina secondo, nella seconda metà del settecento.
Se questo accadesse, sul ritrovamento della statua si potrebbero organizzare degli eventi che attirerebbero nella villa e a Bagheria, numerosi turisti.
La vicenda riporta alla memoria i resoconti di alcuni viaggiatori italiani e stranieri che nel settecento e nell’ottocento vennero a Bagheria e che acquistarono alcune statue della villa. Fra questi Leon Dufourny che arrivò a Bagheria nel maggio del 1790. Il viaggiatore francese scrive nel suo “Diario di un giacobino a Palermo”: “le sole cose che vale la pena di ricordare, sono un gesso con testa della celebre Giunone colossale, alcuni frammenti di basi e capitelli corinzi che sembravano antichi, un’antica urna cineraria e soprattutto una statua di Minerva più robusta del naturale, il cui drappeggio è eseguito molto bene. Peccato che sia priva della testa, di un braccio e dei due piedi. Chiesi al principe se era disposto a cederla. Ne voleva 20 onze. Poiché il prezzo non mi conveniva, non dissi nulla, ben deciso però, di tentare l’acquisto in un momento più favorevole.”
Dufourny acquistò successivamente 2 statue.
Va anche ricordato che nel 2009 una statua di modeste dimensioni, che sorgeva sul muro di cinta di villa Palagonia, lungo la via del Cavaliere, venne rubata durante le ore notturne. La statua venne ritrovata a Santa Flavia, ma purtroppo era stata danneggiata irrimediabilmente.