Sull’ultimo consiglio comunale, il consigliere Emanuele Tornatore del pd ha diffuso un comunicato stampa in cui critica alcuni comportamenti, di entrambi gli schieramenti politici.
“Il clima poco sereno e la tensione altissima in Aula Consiliare -dice- non giustifica nessun gesto e nessuna parola che possa andare oltre il dibattito politico e che va a ledere il rispetto per le istituzioni e soprattutto per le persone. Tra le parole e i gesti, quelli che colpiscono di più e rimangono nella memoria sono i gesti, le parole per loro natura possono anche essere dimenticate, interpretate dal mittente e dal destinatario, anche se il codice utilizzato è convenzionale e valido per tutti.
Il gesto sembra più oggettivo, più diretto, colpisce soprattutto la vista e fa più clamore. Ieri in aula si sono dette e fatte cose che nulla avevano a che vedere con la politica, ma semplicemente con il nervosismo e la suscettibilità di persone che spesso dimenticano di essere istituzioni in quell’aula. Il nervosismo ci sta, anche la provocazione, ma non ci stanno le parole e i gesti che vanno oltre. E ieri siamo andati oltre. Conosco la mitezza di Angelo (Barone ndr) e comprendo il nervosismo di un sindaco che si vede attaccato e giudicato per la sua azione amministrativa, sotto pressione per il grave (pesante) compito che gli elettori gli hanno assegnato. Durante la sospensione del consiglio comunale a telecamere spente, qualcuno ha registrato il gesto assolutamente poco consono e non giustificabile del consigliere Barone ma ha dimenticato l’audio e quindi non ha riportato le parole altrettanto poco consone e non giustificabili del primo cittadino.
Non voglio fare polemiche e mi sto sforzando di essere il più obiettivo possibile, sapendo che mi viene diffciile per diversi motivi. Ma di una cosa sono convinto, non si può continuare in questo modo, con questo clima di guerra fredda, con la tensione costante di trasformare l’aula in una resa di conti. È arrivato il momento di mettere un punto e di rivedere il nostro modo di intendere le istituzioni, partendo proprio dalle parole del Presidente della Repubblica. Confido nella mitezza di Angelo Barone, consigliere comunale e nella maturità di Patrizio Cinque, oggi sindaco che non rappresenta solo i suoi elettori, ma la storia, l’identità la speranza di questa Città. Deponiamo le armi della lotta personale e riprendiamo in mano gli strumenti dell’agone politico, del dibattito, del confronto e dello scontro, partendo dai temi che riguardano la nostra comunità.”