Ironia, dramma e riflessioni profonde, sono gli ingredienti principali della piecè teatrale “A famigghia prima di tutto” andata in scena ieri sera al cinema Excelsior di Bagheria, scritta, diretta e interpretata da Pietro Buttitta, con la compagnia teatrale Petricòre. La compagnia Petricòre nasce nel 2022 fortemente voluta dallo stesso Buttitta che ad un certo punto ha sentito la necessità di dare vita al suo sogno.
“A famigghia prima di tutto” è un testo coraggioso, che affronta il difficile argomento dell’omosessualità, in un paese della provincia di Palermo, agli inizi del 2000.
In questa realtà si snodano le vicende della famiglia Lomunno.
L’intera commedia ruota nell’accettare, da parte della famiglia, molto patriarcale, l’omosessualità del figlio Serafino. E Serafino farà di tutto per farsi accettare come uomo che prova emozioni e che culla i suoi sogni.
Inevitabili gli scontri del padre con il figlio, il cui sogno è quello di diventare uno scrittore.
A tratti autobiografico, la commedia è un’opera di indubbio valore artistico e sociale.
Si ride, tanto, ma ci si commuove anche.
La vicenda è molto più attuale di quanto sembri: in città apparentemente evolute come Bagheria, sono infatti ancora radiati i principi, da parte di alcune famiglie, della non accettazione di un figlio “finocchio”.
La piecè teatrale potrebbe aiutare quanti ancora temono le reazioni dei genitori a ribellarsi, a venire fuori e a “volare” come dice una delle protagoniste a Serafino.
Tutti bravi gli attori: Stefanie Crifasi, Patrizia Buttitta, Carmelo Di Salvo, Pietro Fricano, Lucia Di Salvo, Salvo Corallo, Nina Tarantino, Aurelio Basile e Salvatore Scavuzzo.
Una nota di riguardo per il protagonista, Pietro Buttitta, che mette in scena sensibilità e cuore.
Alla fine la platea gradisce, anche tanto, e tributa applausi a scena aperta per una commedia utile soprattutto dal punto di vista civico.