Presentato il testo “La mafia dimenticata” di Umberto Santino presso la scuola Don Pino Puglisi. Il libro racconta la storia di Emanuela Sansone, prima vittima di mafia, uccisa il 27 dicembre del 1896 in via Sampolo a Palermo, quando aveva appena diciassette anni. In quell’attentato fu ferita Giuseppa Di Sano, madre della ragazza, sospettata di aver denunciato dei mafiosi per falsificazione di denaro, Emanuela invece perse la vita. Questa manifestazione, fortemente voluta dal dirigente scolastico Nunzio Speciale, si inserisce nel programma di celebrazioni della Giornata internazionale della donna.
La presentazione è stata organizzata in collaborazione con il Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato di Palermo, da anni impegnato nella lotta alla mafia e in difesa della legalità, e UDI Palermo (Unione donne italiane) rappresentata da Daniela Dioguardi.
L’evento ha visto il coinvolgimento attivo degli studenti della scuola primaria Puglisi e della scuola secondaria Aiello che, con il supporto dei loro docenti, hanno recitato poesie, pensieri e riflessioni nel corso della manifestazione. Tanti gli elaborati che hanno toccato storie di donne coraggiose, non solo intrecciate a vicende di mafia, come quella di Wangari Maathai, la cosiddetta “donna che amava gli alberi”. La Maathai era un’attivista africana, biologa e premio Nobel per la pace, che dedicò la propria esistenza all’emancipazione femminile e alla salvaguardia dell’ambiente, cui gli alunni delle classi 4C e 4D, coadiuvati dai loro insegnanti D’India, Guzzo e Saviano, hanno dedicato un progetto digitale.
«In previsione della giornata della donna, il nostro istituto vuole stigmatizzare ogni forma di violenza, soprusi e discriminazioni che purtroppo ancora oggi le donne subiscono in diverse parti del mondo. È un’occasione per ricordare anche l’insostituibile ruolo della donna nella società contemporanea e nella nostra comunità scolastica» – queste le parole del dirigente Speciale.
Presenti anche il presidente del consiglio di istituto, i rappresentanti dei genitori e l’ispettore Pietro Puleo a rappresentare la Polizia di stato.