E’ stato presentato ieri il libro “i carrettieri- testimonianze, spazi e suoni”. All’inaugurazione erano presenti molte persone, attratte dall’argomento. Il volume, infatti, è forse la prima pubblicazione organica sul mondo e la storia dei carrettieri di Bagheria e dei paesi limitrofi.
Il libro è stato curato da Giovanni Di Salvo, autentico storico dei canti dei carrettieri, anche se ancora giovanissimo.
Il volume raccoglie anche foto storiche ma anche i testi e gli spartiti dei canti.
E’ stato presentato nell’ambito della manifestazione “aspettando villa Cattolica”, patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Il progetto è cofinanziato da Sicilia PO FESR 2007-2013 (linea di intervento 3.1.3.2).Il volume è stato presentato nella sala Borremans di villa Butera alla presenza del sindaco Patrizio Cinque e dall’assessore Romina Aiello. Ha moderato Marina Mancini.
Il sindaco ha tenuto a sottolineare che la pubblicazione è stata voluta dall’amministrazione precedente, dal sindaco Lo Meo e dall’ex assessore Dora Favatella Lo Cascio.
L’assessore Aiello ha invece ricordato che villa Cattolica riaprirà il 26 dicembre e che all’interno anche con il novo allestimento ci sarà la sezione del carretto.
Sono intervenuti oltre al curatore della pubblicazione, Elsa Guggino, docente di Storia delle tradizioni popolari all’Università di Palermo, Girolamo Garofalo, etnomusicologo e docente universitario e il ricercatore Luca Cascio.
Presenti anche alcuni ex amministratori, fra cui gli ex sindaci Vincenzo Lo Meo e Biagio Sciortino.
“Bagheria rappresenta uno dei centri di maggiore importazione di questo mezzo antico di trasporto -ha sottolineato Giovanni Di Salvo- Qui erano presenti parecchie botteghe di carradori, fabbri, pittori e scultori che con le loro rispettive maestranze davano vita al carretto. Basti pensare ai fratelli Ducato. Nel carreto trova la sua massima espressione l’arte figurativa popolare”.
Il volume racconta anche la storia di “uomini e donne legate alle proprie radici e alla cultura contadina -come scrive nella prefazione Biagio Sciortino- Una storia infinita che lega i canti dei carrettieri siciliani con le tante denominazioni che la nostra isola ha subito ed assorbito allo stesso tempo nei secolo passati”.
A seguire ha avuto luogo un concerto a cura del Laboratorio di Etnomusicologia dell’Università di Palermo.
La serata si è conclusa nel cortile esterno di Palazzo Butera, con un concerto di musica classica a cura de GliArchiEnsemble, orchestra da camera nata dall’unione delle prime parti dell’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo e dell’Orchestra Sinfonica Siciliana.