di Martino Grasso
È stato presentato a villa Cattolica, nella sala dei manifesti cinematografici, il bellissimo film “Haiku sull’albero del prugno” di Mujah Maraini Melehi. L’evento è stato promosso dall’associazione Dogma 18.
Alla proiezione hanno preso parte la regista Mujah Maraini e la sceneggiatrice Deborah Belford de Furia.
Il film commovente e necessario che parte da Bagheria e ci ritorna alla fine.
Nel mezzo viene raccontata la prigionia in Giappone da Fosco Maraini, la moglie Topazia e le figlie Dacia, Yuki e Toni che nacque in Giappone.
Il film viene raccontato attraverso le voci dei protagonisti, fra cui Topazia Alliste, morta nel 2015 a 102 anni. Bellissimo il viaggio che intraprendere la nipote, senza pregiudizi o moralismi. Lo fa con sensibilità e la voglia di raccontare una storia che non tutti conoscevano.
I coniugi Maraini vengono rinchiusi in un campo di prigionia in Giappone, per 2 anni, nel 1943, dove vivevano dal 1938. Vengono rinchiusi per non avere aderito alla Repubblica di Salò che venne costituita dai fascisti nel 43.
Il film ha avuto una lunga gestazione, ma alla fine è venuto fuori un lavoro vero e commovente.
Un film sulla libertà. “Haiku sull’albero del prugno” si avvale delle straordinarie musiche di Riuky Sakamoto.
Suggestive le scenografie ispirate al teatro di schermi giapponese dogugaeshi e realizzate da Basil Twist.
Alla fine della proiezioni la regista e la sceneggiatrice hanno risposto alle domande del pubblico.