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domenica 24 Novembre 2024

domenica 24 Novembre 2024

Bagheria. Presentata la nuova edizione de “le vie dei Tesori”. Tutti i luoghi da visitare

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13 minuti

Villa Palagonia apre il cancello per la prima volta alla Via dei tesori, al via da sabato 16 settembre.
In totale sono 10 i luoghi da visitare e 10 le esperienze da fare.
Il programma completo è stato presentato oggi nella sala Borremans di villa Butera.
Sarà aperta anche la Putia di Ignazio Buttitta in corso Umberto. Si potrà ammirare una lettera alla fidanzatina Angelina, e la prima edizione di Sintimintali datata 1923.

Le Vie dei Tesori ritornano a Bagheria per il loro quarto anno consecutivo.
Si parte sabato 16 settembre e si va avanti, sempre sabato e domenica, fino all’1 ottobre; tre weekend per un nuovo festival di “riappropriazione della bellezza”.
“Abbiamo aggiunto, a luoghi che già avevano avuto un grande successo come Castello San Marco o lo stesso Palazzo Butera, altri siti che magari non conoscono neanche i bagheresi. Siamo felici che tanti privati ci abbiano proposto l’apertura di palazzi e ville” dice l’assessore alla Cultura Daniele Vella.

Inoltre Le Vie di Tesori ogni anno generano una ricaduta economica, in termini di indotto turistico, nelle città che attraversa, come certifica l’Otie, Osservatorio turistico delle economie delle Isole: nell’ultimo anno (il 2022), la ricaduta è stata di oltre 192 mila euro nei tre weekend. Complessivamente l’anno scorso la Sicilia ha avuto un indotto di oltre 6 milioni di euro

“Le Vie dei Tesori è un’esperienza esclusiva ed inclusiva nello stesso tempo, è diretta a tutte le fasce d’età, agli appassionati e ai semplici curiosi – interviene l’assessore al Turismo Provvidenza Tripoli – luoghi che noi bagheresi non conosciamo e che visiteremo al fianco di chi sceglierà di venire nella nostra cittàL’anno scorso in tre settimane di festival, sono arrivate a Bagheria oltre 4mila persone che hanno speso mediamente 30 euro ciascuno al giorno, con una ricaduta economica complessiva sulla città di 108 mila euro”. L’assessore alla Comunicazione e al Personale Giuseppina Chiello afferma che il “Comune è pronto a divulgare il più possibile i tesori di Bagheria sia durante il festival, che oltre; e in questo campo il lavoro del team comunicazione del Comune è grandissimo”.

Un festival che ha portato la cultura fuori da palazzi istituzionali e atenei, ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti. E costruisce reti: a Bagheria come nelle altre città, con Unicredit come main sponsor (“Unicredit è una banca vicina al territorio e questo festival ci permette di esserlo ancora di più” dice Luigi Giudice direttore della sede di Bagheria), il festival ha saputo creare sinergie e dialogo con Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari.

Un progetto che tutto l’anno lavora per generare valore sociale intorno al patrimonio culturale con una costante attività di valorizzazione e di storytelling, con restauri e manifestazioni. E che, tra settembre e ottobre, vive la lunga stagione del Festival, trasformando le città in ecosistemi culturali integrati dove vengono abbattuti i paletti di titolarità dei luoghi del patrimonio. 

Un mattone ben raccontato può ottenere più visitatori di un luogo noto: Le Vie dei Tesori è un festival di comunità, che va costantemente arricchendosi e che spesso è un primo passo verso l’apertura definitive dei siti. Ed è importante il coinvolgimento delle scuole e dei ragazzi che studiano e si preparano per raccontare ciascun luogo” spiega Marcello Barbaro, vicepresidente della Fondazione Le Vie dei Tesori.

Quest’anno riaccoglie il progetto satellite Terre dei Tesori: apriranno cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura.

IL PROGRAMMA DI BAGHERIA. La più attesa, la più bella, la più eccentrica. Aprirà le porte la settecentesca Villa Palagonia, nata per volere di don Ferdinando Gravina e Crujllas, anche se sarà il nipote, Francesco Ferdinando Gravina e Alliata, a decidere lavori, arredi e decorazioni che fecero guadagnare alla residenza l’appellativo di Villa dei Mostri, adornata com’è da animali fantastici, figure antropomorfe, dame e cavalieri, musicisti e caricature che sembrano balzare fuori dal tufo.

L’intero programma del festival – costruito in stretta collaborazione con il Comune di Bagheria e curato sul territorio da Agostino D’Amato – è molto articolato e racchiude castelletti fortificati, ville storiche, case d’artista, piccoli musei gioiello; esperienze nella natura e sortite fuori porta nel mare di Santa Flavia e Porticello. I coupon saranno validi anche per Termini Imerese, Corleone e, nel mese di ottobre, Carini e Palermo. Il programma, le info e le schede dei siti su www.leviedeitesori.com

Dieci luoghi e altrettante esperienze da non perdere, non solo a Bagheria ma anche nei dintorni visto che si parte da quel luogo incantato che è l’Arco azzurro, e bisogna andarci anche se non si è innamorati: è stato recuperato e restituito alla comunità dopo la confisca alla mafia. Ritorna Castello San Marco, eccentrica dimora estivadei principi di Mirto e dei conti di San Marco che vollero che l’architetto mischiasse elementi delle fortificazioni militari con altri tipici delle residenze di campagna. Ne è venuto fuori un ibrido: bastioni, feritoie, persino un ponte levatoio ancora funzionante, che intrigò persino Giuseppe Tomasi di Lampedusa che qui visse durante la guerra. Poi Palazzo Butera, gestito dal Comune, sogno pazzo (un finto castelletto di tufo di ispirazione medievale) di un nobile affranto e deluso; la dimora storicasettecentesca Cirrincione-Mineo dove tre stanze – il salone delle feste, la sala da pranzo e la camera da letto padronale – sembrano uscite dal Gattopardo, ancora con gli arredi originali. Per il festival sarà allestita la collettiva “Gli artisti del 25 giugno”, opere di Carlo Puleo, Salvatore Cataldo, Concetta Ducato, Silvana Lanza, Giovanni Varisco, Giga Bolone, Giovanni Frattini, Ignazio Caviglia, Vincenzo Raspante, Francesco Caruso. Un altro progetto d’arte è ospitato a Villa Cattolica e si deve alla pittrice bagherese Caterina Guttuso, presidente dell’associazione Anthemion, un viaggio nel tempo nella storica e nobile “villeggiatura”. E alla tradizione siciliana si è invece legata Pina Castronovo, artista artigiana che lavora nella sua bottega, e sta portando avanti un lavoro su legno che si ispira ai semi delle carte da gioco. Ogni simbolo ha un significato, ma in tanti sollecita ricordi: uno per ogni valigia di cartone che accompagnava i viaggi della speranza, uno per ciascun migrante che portava con sé un mazzo di carte.

Ritorna il giardino settecentesco di Villa San Cataldo, ricco di fiori e piante di pregio, pini secolari e ampi viali, sedili e torri di vedetta, e una parte interna a cui si accede con una scala a chiocciola chiusa da anni, riportata alla luce dal Lions Club. Ritorna il piccolo e delizioso Museo del Giocattolo dove ci si perderà tra bambole in pannolenci, pupattole in biscuit, carrozzine in alpacca, ricordando il suo creatore Pietro Piraino scomparso pochi mesi fa; e il Museo dell’Acciuga ad Aspra ideato dai fratelli Balistreri per raccontare il mondo della pesca e della salagione. E una sorpresa arriva da un gruppo di donne ha inventato un nuovo modo di raccontare la borgata: “Portami ad Aspra” è diventato un museo en plein air costruito sui racconti dei residenti. 

ESPERIENZE. Oltre alla putìa dove Ignazio Buttitta iniziò a lavorare a dieci anni e dove ha composto le sue prime opere (previsto un reading di poesie), diventa un’esperienza la visita alla bottega dell’ultimo pittore di “masciddara”: Michele Ducato ha come “amici” Angelica e il paggio Medoro oppure Astolfo che cerca sulla luna il senno di Orlando, oltre a santi e cavalieri, saracini e crociati; con la sua guida si potrà dipingere un oggetto in stile. Oppure si va da U’Barunieddu che produce conserve in cui nasconde una stranissima ma sublime “crema di sfincione” e altre prelibatezze. Poi all’Oasi Blu, la casa d’artista scoperta e resa famosa proprio dalle Vie dei Tesori, una wunderkammer sorprendente tra cappelle votive, altari ai viaggiatori illustri, memorabilia raccolte da un ex ferroviere prestato all’arte. Attesa per le storiche cantine affacciate sul mare della Duca di Salaparuta, a Casteldaccia, dove si racconta una storia iniziata nel 1824 fatta di passione per le sfide e di attenzione per la natura e il territorio. Si visitano la bottaia, l’innovativa sala di degustazione e l’enoteca. Ritornano anche due esperienze tra le più gettonate dello scorso anno, che andarono quasi subito sold out: le escursioni in barca a vela nel golfo di santa Flavia, costeggiando il waterfront e arrivando al castello di Solanto; e le immersioni con la guida di un sub esperto, un vero battesimo del mare pensato solo per il festival. Si aggiungono invece, Trek&Snork ovvero si camminerà tra agrumi e  ulivi per poi raggiungere il punto dell’immersione …; e l’ultima, ma non per importanza, un’escursione guidata a Monte Catalfano, alla scoperta di crepacci, insenature e soprattutto, grotte, moltissime grotte.

IL FESTIVAL DELLE VIE DEI TESORI. La prima parte del Festival, a settembre, schiera le prime dieci città che seguono da vicino i Borghi dei Tesori che hanno fatto da apripista. Al fianco di Bagheria, ecco infatti Enna che mette insieme un palazzo Liberty inedito e un giardino segreto nel cuore della città, prepara le visite ai conventi o il giro delle cripte con il mummiologo; Caltanissetta che visita le miniere, ritorna nel suo cimitero monumentale, scopre una delle due uniche ghigliottine siciliane e abbraccia la vicina San Cataldo. Guardano al mare Trapani, che scopre un monastero domenicano in una casa privata e si perde tra stucchi barocchi e l’organo più complesso d’Europa; poi Marsala che ritorna nelle cantine e apre imponenti torri vinarie, ma ha preparato anche percorsi e siti archeologici per appassionati; e infine Mazara che accoglie un percorso attraverso progetti e atelier di artisti che hanno scelto di vivere in questo lembo di Sicilia. Poi Alcamo che riapre i suoi castelli colmi di leggende, aggiunge un’antica cantina dello Stabilimento Florio, sale sulle cupole, ascolta cantastorie e canti gregoriani; la new entry Corleone che condurrà alla scoperta di chiese e conventi dove è palpabile la devozione antica; e inaugura tra poche ore una bellissima mostra di simulacri sei e settecenteschi della processione del Corpus Domini, dimenticata da mezzo secolo. Infine Termini Imerese dove si mostrano per la prima volta i depositi del Museo civico, e due chiese di valore inestimabile; un San Gerolamo con l’inedito “forno mistico”, la Biblioteca Liciniana con il chiostro e l’anfiteatro romano; senza contare il Grand Hotel delle Terme, il sito più visitato in Sicilia nella scorsa edizione del Festival. www.leviedeitesori.com

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