Non è passata la variante urbanistica per la clinica Santa Teresa.
Nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale di Bagheria, infatti, si sono avuti 9 voti a favore (Caterina Vigilia, Antonio Scaduto, Gaetano D’Agati, Mimmo Di Stefano, Antonino Arena, Gianni Amari, Giacomo Raspanti, Massimo Mineo e Gino Di Stefrano) e 11 astensioni (Angelo Bartolone, Domenico Presitigacomo, Michele D’Amsto, Angelo Puleo, Antonino La Corte, Piero Aiello, Antonino Chiello, Antonino Maggiore, Daniele Vella, Pietro Pagano e Emanuele Tornatore) e quindi l’atto non è passato.
Era la quarta volta che il consiglio comunale era stato chiamato per affrontare l’argomento. Ma alla volta decisiva la proposta di variante non è stata votata favorevolmente.
“Io ho votato positivamente -dice il presidente del consiglio comunale Caterina Vigilia– perchè ritengo che questo era un argomento di carattere politico e sociale. Non è vero che non c’era la documentazione necessaria come sostenuto da chi si è astenuto, tutti i documenti erano stati prodotti”.
Il Pdl si è astenuto in blocco. “Ci siamo astenuti – dice Piero Aiello– perchè non siamo stati messi nelle condizioni da parte dell’amministrazione di esprimere un voto consapevole. Avevamo chiesto di sapere se c’era la garanzia che l’istituto sarebbe rimasto per un lungo periodo, visto gli stravolgimenti previsti. Volevamo solo sapere. Ma non è stata accolta la nostra proposta di sospensione e per questo motivo ci siamo astenuto”.
La variante si era resa necessaria per consentire l’ampliamento della struttura con la realizzazione di un nuovo padiglione e il cambio di destinazione d’uso di un terreno di circa 2400 metri quadrati, da destinare a parcheggio per il polo d’ortopedia d’eccellenza dell’Istituto Rizzoli, che da alcuni mesi è stato creato, grazie alla convenzione stipulata fra regione Siciliana e la regione Emilia.
Il parere del consiglio comunale di Bagheria era necessario ma non vincolante, visto che era stata proposta dagli assessorati regionali alla Sanità e al Territorio e Ambiente. Ciò significa, che malgrado il voto sfavorevole del consiglio comunale, la variante avrà lo stesso il via libera.