“Il Resto del Carlino di Bologna” ha dedicato un ampio articolo sulla clinica Santa Teresa di Bagheria in riferimento alla convenzione stipulata con il Rizzoli di Bologna e il centro d’ortopedia nato lo scorso anno.
Il titolo dell’articolo è “Il mini Rizzoli nel cuore della Sicilia “Qui è tutto made in Bo” firmato da Valerio Baroncini.
Nell’articolo si sottolinea che “sono 1.900 pazienti che si sono già iscritti alla lista d’attesa solo per avere una visita; il 90% è siciliano, gli altri vengono dalle regioni vicine.”
Vi proponiamo di seguito l’intero articolo
(la foto è tratta dal Resto del Carlino)
Bologna, 6 ottobre 2012 – DOVE S’ERA insinuata la mafia, come un cancro, adesso pulsa un centro d’eccellenza della sanità italiana. E’ subito boom per il Rizzoli Sicilia, la Villa Santa Teresa di Bagheria: 1.900 pazienti si sono già iscritti alla lista d’attesa solo per avere una visita; il 90% è siciliano, gli altri vengono dalle regioni vicine. In pochi mesi, visto che il centro ha aperto il primo giorno di febbraio, sono stati visitati migliaia di pazienti. Un piccolo ospedale che ha causato una vera rivoluzione anche negli specialisti in servizio al Rizzoli bolognese: «L’équipe è guidata dal professor Cesare Faldini – ha spiegato il direttore generale Giovanni Baldi -. I professionisti hanno accettato di trasferirsi per tre anni in Sicilia: sono tutti relativamente giovani, ma hanno grandi esperienza e casistica». Cesare Faldini dirigerà quindi la struttura complessa di Ortopedia generale. Dirigente medico specialista in ortopedia e traumatologia e professore associato dell’Alma Mater, Faldini guiderà un’équipe composta da sette ortopedici, tra cui Francesco Traina, Alice Bondi, Salvatore Calderone, Costantino Errani, Angelo Toscano. Il dottor Luciano Merlini, specialista in fisiatria e neurologia, è il medico referente della Medicina Fisica e Riabilitativa. La Struttura di Anestesia e Terapia Intensiva Post Operatoria dipende dal dottor Stefano Bonarelli, direttore dell’omonima Struttura dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. In équipe il medico anestesista del Rizzoli Jacopo Frugiuele.
«ABBIAMO 110 dipendenti, molti vengono da Bologna e dal Rizzoli — s’illuminano gli occhi diStefano Liverani, il direttore sanitario —. L’età media è molto bassa, l’entusiasmo dei medici è grande, molti ragazzi sono stati stabilizzati dopo anni di precariato, altri invece sono rientrati a ‘casa’ dopo aver fatto l’Università in Emilia e aver iniziato là il percorso lavorativo».
IL DOTTOR Costantino Errani, ad esempio, ha dovuto lasciare moglie e bimbi a Bologna e rientra quando può. Ma è stato stabilizzato e in un ospedale di eccellenza come il Rizzoli. Jacopo Frugiuele e Mariada Perrone, gli anestesisti, hanno cambiato vita: «Sono venuto per la fase di start-up dell’ospedale, un’occasione unica, quando mai si fa nascere un ospedale?», dice Frugiuele. Tutti giovani, chi sopra chi sotto i quarant’anni. I pendolari della sanità sono loro: bolognesi emigrati in Sicilia in un percorso ribaltato. Il gioco del rovescio. Cinzia Tarquinio, ad esempio, caposala, fa parte dei coraggiosi che hanno mollato Bologna: «E’ una sfida, sono qui per formare l’équipe». AncheMassimo Sanna è sceso da Bologna, lavora con i gessisti. E poi i medici. Tanti, tutti giovani.
IL LAVORO inizia presto qui a Bagheria. Alle sei e tre quarti ci si confronta su com’è andata la giornata precedente: «E’ un modo per fare il punto, migliorare e migliorarsi — dice il professor Faldini, associato dell’Alma Mater e tra i più giovani componenti del senato accademico —. Qui in Sicilia ci occupiamo di tutto: pediatria, ginocchio dello sportivo, chirurgia vertrebrale, oncologia, problemi muscolo-scheletrici, problemi pediatrici». E’ un Rizzoli in piccolo: «Stamani abbiamo fatto una protesi d’anca senza staccare alcun muscolo, è una nostra tecnica, l’ha portata Giannini — ragiona Faldini —. Un giorno dopo l’operazione il paziente cammina già…». Valerio Baroncini