Il sindaco Vincenzo Lo Meo, con una nota, chiede di superare le differenze fra destra e sinistra e approvare il piano di risanamento, che rappresenta l’unica possibilità per evitare il dissesto finanziario del Comune.
“Dobbiamo fare un mea culpa -dice il sindaco- siamo consci di non essere riusciti, in tempi utili, a poter condividere con il Consiglio comunale la strategia del piano di risanamento, e di questo ci scusiamo. Abbiamo ritenuto di attivarci per cercare e proporre soluzioni, nel più breve tempo possibile e nell’urgenza di situazioni contingenti e spesso difficili da sostenere, abbiamo dovuto documentarci vista la complessità del tema e verificare tutte le possibilità e siamo giunti al piano di risanamento e di aumento di alcune aliquote e tariffe che abbiamo proposto all’assemblea”.
“Se oggi in Consiglio comunale si fosse riusciti ad entrare nel merito avremmo spiegato il piano, avremmo spiegato gli aumenti delle aliquote, – continua il primo cittadino di Bagheria – aumenti previsti dalla legge per attuare il risanamento, per rientrare nel decreto Salva-Comuni, per evitare il dissesto, volevamo entrare nel merito per evitare di aumentare la confusione informativa già diffusa sui temi e le differenze tra piano di risanamento e dissesto”.
Invito a riflettere sul fatto che se fossimo costretti a dichiarare dissesto – sottolinea Lo Meo – sarebbe come dichiarare un fallimento totale della politica, della possibilità di gestire processi. E’ importante che si capisca che il dissesto è il fallimento di tutti, è il fallimento della città.
Il crack di un Comune produce una serie di effetti a catena, che paralizzano la vita stessa dell’ente, soprattutto in ambito economico-finanziario e sociale.
Dichiarare il default, è spiegato bene nel Titolo VIII del Testo Unico degli Enti Locali, solo per citare alcuni passaggi importanti, significa che il Comune non potrà pagare i suoi debitori per gli interi importi dovuti, che i debiti insoluti e le somme dovute per anticipazioni di cassa già erogate non produrranno più interessi né saranno soggetti a rivalutazione monetaria, che l’Ente non potrà contrarre mutui. Per le imposte e le tasse locali le aliquote e le tariffe di base verranno innalzate nella misura massima consentita: (la delibera non è revocabile ed ha efficacia per cinque anni); per la tassa smaltimento rifiuti solidi urbani, gli enti che hanno dichiarato il dissesto dovranno applicare misure tariffarie che assicurino complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio e, per i servizi produttivi ed i canoni patrimoniali, si dovranno applicare le tariffe nella misura massima consentita dalle disposizioni vigenti.
Lo Meo continua spiegando ancora cosa significherebbe il dissesto: “Per i servizi a domanda individuale il costo di gestione dovrà essere coperto con proventi tariffari, quindi in gran parte a carico del cittadino.
“Senza contare – continua ancora il sindaco di Bagheria – che dissesto vuole dire anche ridimensionamento della spesa per i costi del lavoro e collocamento in disponibilità del personale eccedente, verrà rideterminata la dotazione organica, dichiarando eccedente il personale comunque in servizio e in sovrannumero rispetto ai rapporti medi dipendenti-popolazione. Per i precari, la spesa per il personale a tempo determinato deve essere ridotta a non oltre il 50 per cento della spesa media sostenuta a tale titolo per l’ultimo triennio antecedente l’anno cui l’ipotesi si riferisce. E non finisce qui”.
“Il piano di risanamento è comunque sacrificio, non vi è dubbio – sostiene Lo Meo – ma non è dichiarare dissesto, non è il fallimento della politica, non è un sacrificio inutile, ci permetterà di risanare i debiti, di pagare tutti i fornitori grazie al fondo di rotazione; ed è per questo che senza discutere di maggioranze o minoranze in consiglio comunale, occorre sentire forte il senso di appartenenza ad una comunità che soffre. La speranza è che il default venga evitato, abbiamo poche ore davanti a noi per ragionare senza condizionamenti ma solo per il bene della città. Ci sono in gioco le sorti della nostra Bagheria, non permettiamo che un commissario esterno si sostituisca alla politica, con grave danno per la comunità”.
“Mi auguro – conclude il sindaco – che questo mio appello riesca a superare ogni barriera ideologica, trovando riscontro in tutte quelle forze politiche dotate di gran senso di cooperazione e volontà, al di là degli schieramenti e delle filosofie personali, sempre più convinto che il bene della propria città e dei suoi cittadini non possa e non debba avere nessun colore politico.
Chi oggi si farà carico di queste responsabilità dovrà domani essere protagonista della gestione di questo complesso processo di risanamento.
Che il consiglio possa accogliere questo sentito appello e riconvocarsi in tempo utile per deliberare non il “piano di risanamento Lo Meo” quanto il piano di risanamento della Città di Bagheria”.