Si è tenuto questa mattina, presso l’istituto comprensivo Ignazio Buttitta, un incontro nell’ambito del concorso “Libertà di stampa e cultura della legalità”. Il concorso è promosso dalla Prefettura di Palermo, dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (ANBSC), dall’Ordine dei giornalisti di Sicilia, dall’Associazione siciliana della stampa e dall’Ufficio scolastico regionale. Obiettivo dell’iniziativa è far conoscere agli studenti il patrimonio confiscato alle organizzazioni criminali.
Per questa edizione la protagonista del progetto realizzato dalla scuola Buttitta sarà villa Pastoia, immobile di Aspra sequestrato al boss Francesco Pastoia, morto suicida in carcere nel 2005.
Grazie ai fondi del Pnrr, nell’immobile sorgerà un centro diurno e notturno per giovani disabili bagheresi.
Un’iniziativa nell’ambito del progetto “Durante noi”, la fondazione nata nel 2005 dall’idea di trentasei famiglie, genitori di persone con disabilità.
A collaborare con il lavoro degli studenti della 1 H dell’istituto sarà il giornalista bagherese Martino Grasso, responsabile del sito “La Voce di Bagheria” e collaboratore del giornale di Sicilia, che, nel corso dell’incontro preliminare di oggi, si è prestato ad un dibattito che ha toccato varie tematiche: “Un incontro formativo anche per me, un confronto generazionale sulle moderne piattaforme social come tiktok, utilizzata dai giovani come strumento per stare al passo con l’informazione” ha affermato Grasso. Si è parlato anche di fake news, spettacolarizzazione, imparzialità e verifica delle fonti, oltre ovviamente che di confisca dei beni ai mafiosi.
Il progetto degli studenti prevede che a raccontare la storia del bene confiscato sia lo stesso immobile: narrazione tra podcast e video. Così sarà la villa a narrare il suo passato, anticipando anche il suo imminente futuro.