Anche una artista donna continua la tradizione della pittura del carretto. Lei è Concetta Ducato, infermiera, figlia di Minico, uno dei noti fratelli Ducato che hanno reso famosa Bagheria in tutta la Sicilia e anche oltre lo stretto.
Anche Concetta da qualche anno ha deciso di continuare la tradizione del padre e degli zii, così come fa tempo, il cugino Michele.
Concetta Ducato i questi giorni espone alcuni dei suoi pezzi, la cui tecnica è inconfondibile, con una mostra singolare, presso la cartoleria Aliotta di via Diego D’Amico. L’iniziativa si chiama “Vetrine d’arte” e consiste nell’esporre delle opere d’arte fruibili anche dall’esterno.
Concetta Ducato presenta lavori ad olio su tavola che ripropongono alcune tra le immagini più rappresentative della pittura del carretto: “Astolfo rapisce la damigella Fior di Spina”, “S. Giorgio” e “Il falconiere”; di notevole importanza anche una “chiave di carretto” interamente intagliata e oggetti in terracotta lavorati con decori tipici della tradizione della pittura dei “Ducato”.
La tecnica, per la realizzazione dei lavori su tavola è quella classica della pittura del carretto.
“Continuare quella che per me è più di una tradizione di famiglia è senza dubbio motivo di grande orgoglio -dice Concetta Ducato- La tecnica è sempre la stessa. “Si inizia con il ricalco della “scena” dalla “velina” (disegno su un foglio di carta oleata), sulla tavola di legno adeguatamente preparata. Si procede poi alla preparazione della “tavolozza” che prevede solo 8 colori ad olio e si inizia a “campire” il cielo e lo sfondo; di seguito i personaggi che animano la scena.”
Concetta ha iniziato a dipingere da giovanissima.
“Spesso uscendo da scuola passavo dal laboratorio di via Del Cavaliere, dove mio padre e mio zio Giovanni per molti anni hanno lavorato insieme, e chiedevo a mio padre di lasciarmi i pennelli per qualche minuto. Per me era un’emozione grandissima poter ammirare come il colore riuscisse a “vestire” un manto, un’armatura…e la sensazione era di “stare dentro la scena”, riuscendo a coglierne i suoni e gli odori. L’arte popolare porta in se il fascino di comunicare quel bisogno di “esteriorizzare il proprio sentire” e il carretto, inteso come uno strumento “povero” è invece mediatore di espressioni artistiche diverse: basti pensare all’intaglio della “chiave” o dei “barruna” o al “ricamo” del ferro battuto della “cassa da fuso”, per non parlare della scelta delle “scene” (non solo di tematiche storiche o religiose ma anche romanzesche o tratte da opere liriche) e l’armonia dei colori nel suo insieme.”
L’arte di Concetta Ducato va saluta con immenso piacere, visto che contribuirà a non fare morire una tradizione che fa parte della storia di Bagheria.