di Martino Grasso
La Regione Siciliana boccia la fuoriuscita dal Coinres da parte del Comune.
Con una nota a firma dell’assessore regionale dell’Energia e Pubblica Utilità, Vania Contraffatto (nella foto sotto), il Comune di Bagheria è stato diffidato ad annullare o a revocare in autotutela la delibera di consiglio comunale del 2 aprile scorso entro 30 giorni.
La Regione sottolinea che “trascorso infruttuosamente detto termine lo scrivente assessorato provvederà ad attivare la procedura sostitutiva di cui all’articolo 6 della legge regionale 7 del 2011.“ La nota della Regione è stata inviata ieri sera.
Nella nota si sottolinea che le criticità ambientali “sono dovute alla mancata o parziale fornitura di mezzi da parte dello stesso Comune di bagheria e in ogni caso dal consistente debito nei confronti della gestione commissariale che ammonta a circa 3.241.882,44 euro, per il periodo ottobre 2013/marzo 2015.
La nota contesta anche l’eccessiva durata dell’ordinanza (6 mesi) che secondo il Commissario “non mira a tamponare l’emergenza ma a stabilizzare un percorso di gestione difforme dall’ordinanza regionale”.
Nella lettera della regione si evidenzia che il Commissario dell’Ato Pa4 evidenzia che il piano di intervento del Comune è stato approvato il 14 novembre 2013 e “ad oggi, non è stato ancora attuato.”
Sempre secondo la nota inviata dall’assessorato regionale “le successive ordinanze, appaiono contrastare con le disposizioni e presentano un arco temporale di risoluzione delle problematiche igienico sanitarie eccessivo e sproporzionato rispetto ai necessari interventi da porre in essere.
Il Comune di Bagheria, in definitiva, invece di accelerare il percorso ordinario di gestione del servizio secondo il dettato di Legge regionae 3 del 2013, ha approvato il piano di intervento del 14 novembre 2013, programma una gestione semestrale con uno strumento derogatorio ed eccezionale.”
Si aggiunge che non sono chiare le procedure con le quali il Comune vuole salvaguardare il personale.
La nota conclude sostenendo che “non è possibile intraprendere autonomamente la gestione diretta di raccolta e smaltimento dei rifiuti prima della piena operatività delle procedure di cui alla Legge regionale, né gli eventuali inadempimenti del gestore possono legittimare la fuoriuscita del singolo comune dal sistema d’ambito”.