Due giorni estenuanti e sicuramente lunghissimi ma ne è valsa veramente la pena.
Tante le lamentele per l’attesa e per l’apparente disorganizzazione ma l’italiano (e il siciliano in particolare) si sa vuole tutto e subito, diversamente la “macchina organizzativa non funziona.”
E’ vero, c’erano prenotati e non prenotati, ci sono state lunghe attese fuori l’Hub e dentro l’Hub.
Ma analizziamo un attimo i fatti.
Le vacanze stanno per finire e parecchi sono senza terza dose o addirittura senza prima dose.
L’onda del Covid con le sue varianti non si arresta! Allora un gruppo di scellerati medici, infermieri e amministrativi decide di lavorare sotto pressione per vaccinare più persone possibili con il sostegno dei volontari.
Sarà disorganizzazione, sarà pazzia, sarà un desiderio di arrivare alla normalità il più velocemente possibile, ma tra una lamentela e l’altra, tra un risata e l’altra (si è capitato anche questo, gente che ha socializzato e creato il gruppo whatsapp “ quelli della terza dose”) la sera, sfiniti, si sorride per i numeri raggiunti e si torna a casa con un pizzico di speranza in più.
Si, un pizzico di speranza in più per aver visto vaccinare gente che in un momento di lucidità si è presentata all’Hub grazie all’open day e che co la prenotazione molto probabilmente non sarebbero mai venuti (fino ad obbligo vaccinale).
A tutti coloro che si sono lamentati voglio ricordare che il loro vaccinarsi e quello dei loro figli resta futile se coloro che gli stanno vicino non lo sono.
Manuela Pipitone, volontaria