La Corte dei Conti di Palermo ha scagionato il responsabile del servizio sport e spettacolo e del Museo Guttuso a villa Cattolica, Irene Raspanti, difesa dall’avvocato Francesco Stallone e il responsabile della direzione cultura, pubblica istruzione, sport e turismo del Comune Giuseppe Bartolone, difeso dall’avvocato Anna Daniela Zaccarini, che erano stati citati in giudizio dopo che dal museo Guttuso era sparito un piccolo quadro, per un danno erariale di 1.100 euro. La vicenda risale al 5 maggio 2017, quando il consulente alla cultura, Adalberto Catanzaro, che accompagnava due visitatori, si era accorto che nella sala 9 del museo mancava il quadro “Testa di animale” di Giampaolo Berto, di piccole dimensioni.
La procura contabile aprì un fascicolo per danno erariale, citando in giudizio Irene Raspanti e Giuseppe Bartolone.
La Corte dei Conti ha assolto i due perchè la mancanza di un direttore del museo, il cui posto è vacante dal 2012, e la cui nomina può avvenute solo dopo regolare concorso per esami e titoli, non può comportare l’automatica attribuzione dei relativi compiti ad un soggetto terzo, senza un provvedimento formale di conferimento delle attribuzioni.
Secondo i giudici contabili “ì stato dimostrato che in mancanza del direttore, tutte le attività organizzative venivano assunte dal sindaco che, con diverse ordinanze sindacali, aveva assunto su di sé le funzioni gestionali proprie del direttore, quale, ad esempio, la chiusura del museo per i lavori di manutenzione, stante il quale si presume, senza averne certezza, sia avvenuto il furto”.
Quindi sia Raspanti che Bartolone non avevano nessuna responsabilità in quanto l’attività non rientrava all’epoca dei fatti tra le mansioni, neanche in via suppletiva. E secondo la Corte dei Conti non ci sarebbe stata nessuna omissione o inerzia nell’attività di controllo.