Anche l’edizione 2023 della festa di San Giuseppe è archiviata. A pochi giorni dalla fine abbiamo intervistato l’assessore allo spettacolo Giusy Chiello per tracciare un bilancio.
Assessore come è andata dal suo punto di vista la festa appena conclusa?
“Un bilancio a mio avviso positivo, in quanto ha visto partecipare tanti bagheresi di varie fasce di età, compresi i giovani, che non sono mai stati protagonisti di eventi di questo tipo. Finalmente anche i giovani hanno potuto essere parte integrante di una festività tutta bagherese, che ha coinvolto tutti i ceti sociali e anche cittadini non bagheresi.”
Cosa ha funzionato e cosa no?
“Credo che ci siano state delle piccole Defaillance nella gestione della sfilata dei carretti, in quanto la pulizia della strada del percorso è avvenuta un po’ in ritardo rispetto a quanto programmato ma per il resto credo che sia andato tutto per come era stato preventivato.”
In molti hanno criticato la scelta del cantante Mobrici, obiettivamente poco conosciuto dalla massa. Scelta giusta?
“Scegliere Mobrici è stata una sfida. Poco conosciuto da chi come me non conosce il genere e fa parte di una generazione diversa dal target del cantante ex Canova. Abbiamo voluto puntare sui giovani, gli universitari, quelli che amano la musica indie e che pagano e si spostano anche lontano per vedere i loro idoli esibirsi. Abbiamo voluto coinvolgere quel gruppo di persone che consideravano la festa solo un momento aggregativo per “vecchi”. Grazie a questa scelta, che poteva essere un rischio, abbiamo ricevuto il riconoscimento di avere organizzato una festa anche per i giovani. 4. Cosa non rifarei non lo so, ma so cosa farei. Cercherei di organizzare tutto ancor prima, per riuscire a coinvolgere più interlocutori possibili, e nel migliore dei modi, perché la collaborazione e il confronto sono sicuramente gli ingredienti più importanti per la riuscita di un evento.”
State pensando all’edizione 2024?
“L’anno prossimo non sappiamo se ci saremo noi. Le elezioni saranno prima dei festeggiamenti. Sicuramente avremo modo però, per programmare diverse attività volte sempre alla valorizzazione della tradizione, all’educazione al bello e all’innovazione.”