La città ha votato il cambiamento e sceglie Filippo Maria Tripoli come primo cittadino che succede al rappresentante del Movimento cinque stelle Patrizio Cinque. Un uomo molto conosciuto in città che ha saputo coagulare attorno a se una serie di sensibilità che vanno dal centro destra al centro sinistra ed altri esponenti della società civile. Tripoli, 39 anni il prossimo settembre, già consigliere comunale uscente, nonché diverse volte assessore, vanta una grande competenza politica, ereditata dal nonno materno, Filippo Speciale che fu sindaco di Bagheria due volte negli anni Sessanta dal 1 dicembre 1960 al 24 luglio 1961 e Settanta dal 4 febbraio 1978 al 4 settembre 1979.
Saputo della vittoria al primo turno, il neo sindaco si è recato in chiesa Madre per ringraziare il santo patrono San Giuseppe e la Vergine Immacolata.
“La città ha bisogno di aiuti anche al di fuori della politica – afferma il neo sindaco – e per un credente cattolico come me era la prima cosa da fare”.Cosa pensa abbia influito a fare breccia nel cuore dei bagheresi che l’hanno votato?
“Penso di avere creato quel clima di fiducia che la città chiede, utilizzando la pacatezza e il dialogo, mai l’aggressività, sia nei toni, sia negli atteggiamenti e penso che questo atteggiamento di equilibrio dell’intera coalizione ha creato quell’atmosfera di fiducia che la città chiede”.
Come intende gestire le diverse sensibilità politiche che fanno parte della sua coalizione, non pensa che potrebbe essere ricattabile?
“Intendo amministrare con estremo equilibrio non temendo alcun tipo di ricatto, nonostante il mio modo di fare pacato e sereno. Per amministrare bisogna rimanere se stessi e pertanto sarò, un sindaco forte che intende tenere la coalizione in piedi sulla base del programma che abbiamo sottoscritto davanti agli elettori. E poi vorrò dialogare con tutti a cominciare dalle opposizioni per il bene di Bagheria che deve essere il partito di tutti e per questo dobbiamo stare attenti a non trasformare il Consiglio comunale in un campo di calcio con le rispettive curve intente a beccarsi”.
Come pensa di riuscire nella sua azione di governo in una città che ha bisogno di tanti interventi risolutivi?
“Fare il sindaco è una cosa complicata, ma abbiamo creato una squadra coesa che lavorerà per il bene di Bagheria che ha bisogno di equilibrio e dialogo. Sono consapevole che non sarà facile amministrare, ma noi ci riusciremo perché ci metteremo l’amore, il sentimento e l’entusiasmo per dare uno sviluppo alla città. Io ci credo perché la nostra sarà una amministrazione a dimensione di sguardo. Da oggi Bagheria volta pagina e riusciremo a ripagare la fiducia che i bagheresi hanno risposto in noi e nel nostro programma. Metteremo al servizio della nostra città tutte le nostre competenze, esperienze ed energie”.
Quali saranno i primi interventi che intende mettere in atto, non appena si insedierà a palazzo Ugdulena?
“Già sappiamo bene cosa dobbiamo fare immediatamente. Innanzitutto interloquirò con il prefetto per stabilire un rapporto stretto e collaborativo, quindi porremo la nostra attenzione sulla raccolta differenziata che va potenziata, poi intendiamo risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico perché ci sono zone della città dove l’acqua non arriva con regolarità e invertire la rotta sulla vicenda dolorosa del cimitero. Il nostro intento è di continuare a potenziare le cose buone che abbiamo trovato, miglioreremo quelle carenti e cambieremo quelle che non vanno bene”.