La situazione sociale a Bagheria è di grande sofferenza. A sostenerlo è Mimma Cinà da 6 anni presidente cittadina della Caritas e che da qualche giorno è stata sostituita, da Anna Cullotta, della Caritas diocesana, in via temporanea, in attesa che venga nominato un nuovo presidente locale.
Dal 2018 ad oggi le famiglie che vengono sostenute dall’associazione di volontariato sono passate da 80 a 300, per un totale di circa 900 persone. A loro vanno aggiunti coloro che si rivolgono alle Caritas parrocchiali.
I volontari della Caritas che si prendono cura dei bisognosi sono 40, oltre ad una decina di persone che svolgono il servizi della pena detentiva.
La pandemia e l’interruzione del reddito di cittadinanza ha provocato un’autentica emergenza sociale.
“Le emergenze cui la Caritas deve fronteggiare -dice Mimma Cinà- sono di tre tipi: sanitaria, abitativa e lavorativa. Spesso le persone hanno difficoltà ad acquistare i farmaci. Ed esiste anche una difficoltà legata alla mobilità. Per fortuna il Comune mette a disposizione un pulmino. Ma non è facile. Per quanto riguarda la situazione abitativa, sono molte le famiglie che non riescono a fare fronte agli affitti e ci troviamo a fronteggiare molte dichiarazioni di sfratto. La Caritas svolge il ruolo di mediazione, ma anche in questo caso ci sono parecchi problemi. La terza emergenza è legata alla mancanza di lavoro. L’interruzione del reddito di cittadinanza sta provocando notevoli problemi. Le famiglie con minori a carico lo percepiranno fino a dicembre ma poi?”
Ma le difficoltà sono tante. La Caritas a causa della pandemia ha interrotto il servizio mensa, anche se vengono garantiti dei pasti caldi a chi ne ha estrema necessità. Inoltre ogni due settimane vengono consegnati decine di sacchetti con beni di prima necessità. Ma con l’interruzione del reddito di cittadinanza le richieste sono aumentate a dismisura. Non mancano purtroppo anche le famiglie cui è stato interrotto il servizio di energia elettrica per il mancato pagamento delle bollette.
La Caritas si sostiene soprattutto grazie alle offerte dei bagheresi. Il Comune di Bagheria è intervenuto negli ultimi 6 anni con dei contributi economici: complessivamente con 8 mila euro.
Dal punto di vista lavorativo il Comune di Bagheria attiva dei progetti per periodi non superiori a 3 o 4 mesi, ma servono solo a tamponare le emergenze.
“Occorre una programmazione degli interventi -continua Mimma Cinà- la situazione è di grande sofferenza. Negli ultimi tempi sono aumentate le richieste d’aiuto anche da donne separate con minori, che non ce la fanno.”
La Caritas infine deve fronteggiare ai nuovi poveri, come chi ha un reddito minimo, ma che non può andare avanti.