Il Pd di Bagheria è all’opposizione del sindaco Lo Meo, senza se e senza ma, ora e anche dopo.
A sostenerlo è il partito democratico bagherese con un comunicato stampa diffuso nelle scorse ore.
Il principale partito di sinistra interviene anche sul nuovo piano di riequilibrio con toni duri. Critiche sull’operato dell’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Lo Meo.
“Il piano di riequilibrio – si legge nella nota- potrà salvare la città dal dissesto, ma non certo l’Amministrazione Comunale, il cui fallimento politico è stato ormai certificato dai bagheresi. È quello che in sintesi il Pd ha unanimemente ribadito nella riunione di direttivo di lunedì scorso. Nessuna mano tesa alla Giunta Lo Meo, né ora, né dopo l’eventuale approvazione del piano di riequilibrio. Il Pd si impegnerà con tutte le sue forze per il risanamento dell’ente, ma ciò non cambia il giudizio negativo su un’Amministrazione Comunale che ogni giorno di più dimostra incapacità e insufficienza nel governo della città.”
Il partito democratico è molto duro e non fa sconti al primo cittadino bagherese. Sottolinea che l’incapacità del governo è dimostrata dal primo atto sul piano di risanamento, che piuttosto occuparsi della riduzione dei costi della politica o delle spese della macchina burocratica, istituisce un nuovo settore, per altro “a tempo determinato”.
L’intento, secondo il Pd, sarebbe quello di “favorire l’ennesimo sperpero di denaro pubblico. Come Pd riteniamo insostenibile che negli ultimi anni a fronte di un dimezzamento del numero dei dirigenti, il fondo a loro destinato è continuato a crescere, nonostante risultati gestionali non certo brillanti.”
Il partito democratico indica una soluzione al sindaco: per non compromettere il delicato percorso sul piano di riequilibrio, incrinando definitivamente il rapporto con i partiti e i sindacati, deve tornare sui suoi passi e creare un ufficio a costo zero, piuttosto che un settore.
“Cominci a mettere mano alle sacche di privilegio (affitti, evasione fiscale, oneri concessori non pagati, gestione delle società partecipate). Cominci a ridurre i costi della politica (Giunta e Consiglio Comunale) e le risorse destinate al Fondo per la dirigenza. Faccia subito atti concreti per il risanamento dell’ente, non si perda in chiacchiere. Il Pd non perdonerà un ulteriore fallimento nell’adozione del piano di riequilibrio. Il Partito Democratico prenderà in seria considerazione il piano, solo se questo sarà sostenibile per i cittadini, concertato con le forze sociali e politiche, in grado di eliminare i privilegi e garantire un progressivo risanamento dell’ente.”
Alla fine del comunica arriva la stoccata finale.
“Se il sindaco non riuscirà a proporre un piano che soddisfi tali condizioni, meglio che si dimetta subito, o sarà il Pd a “dimetterlo”.”