Il Pd di Bagheria con una nota, sottolinea che il Comune ha maturato un debito di 1.842.632,00 euro con il Coinres, per fatture non pagate, dal 1 giugno 2014 al 31 dicembre 2015.
La somma è stata comunicata dal legale rappresentante Roberto Celico al consigliere comunale Emanuele Tornatore che aveva chiesto l’accesso agli atti.
“L’amministrazione Cinque -si legge nella nota- continua a nascondere la polvere sotto il tappeto come nel passato. Un debito cristallizzato al 31 dicembre scorso, che è lievitato dall’insediamento del nuovo sindaco al ritmo di centomila euro al mese e che oggi sarà sicuramente aumentato. Il debito fa riferimento per buona parte a soldi richiesti dal consorzio Coinres, nel periodo in cui il Sindaco ha preferito affidare il servizio di gestione e raccolta dei rifiuti alla società privata Tech Servizi, per un importo di 3 milioni di euro e per un periodo di 6 mesi. Altro che risparmio”. Il Pd continua dicendo “l’amministrazione comunale aveva fatto credere ai cittadini la favola di essere usciti dal consorzio Coinres, attraverso un voto in consiglio comunale. Avevamo detto che quel voto espresso dai consiglieri del Movimento 5 Stelle non avrebbe sciolto il vincolo con la società di cui facciamo ad oggi ancora parte. Dopo quel voto e la decisione di uscire unilateralmente dal Coinres, il sindaco affidò senza una gara ad evidenza pubblica, la gestione dei rifiuti ad una società privata. Su questo affidamento diretto milionario oggi indagano la Procura e la Corte dei Conti e se ne è interessata anche la commissione regionale antimafia. Che non eravamo mai usciti dal Coinres lo avevamo detto e lo abbiamo dimostrato successivamente, nonostante i festeggiamenti e le foto ricordo dei grillini postati sul blog di Grillo. Bagheria ora è chiamata a pagare quasi 2 milioni di euro per un servizio che era già stato strapagato ad una ditta privata, duplicando i costi, con ripercussione sulle tasche dei cittadini.”
Il segretario cittadino del Pd Orazio Amenta aggiunge: “Siamo preoccupati che la spesa fuori controllo su acqua e rifiuti sfoci fra qualche anno in una nuova voragine finanziaria, ben più grave della prima. Ci auguriamo che si faccia chiarezza sui costi veri dei servizi pubblici essenziali su cui finora si è fatta solo propaganda e disinformazione. ”