Il consigliere comunale Gino D’Agati, del gruppo “sarà migliore” ha presentato un’interrogazione sui finanziamenti che il Ministero dell’Interno aveva dato al comune di Bagheria per finanziare il progetto SPRAR, sui diritti degli immigrati.
Ecco di seguito il testo completo.
Il sottoscritto consigliere Comunale Biagio D’Agati
Premette:
– In data 18.10.2013 il sindaco di Bagheria avanzava istanza al Ministero dell’Interno, Dipartimento per le libertà civili e l’Immigrazione, per il finanziamento di un progetto di accoglienza a favore di immigrati con disagio mentale e psicologico richiedenti assistenza, per un importo complessivo di euro 1.017.091,62 per il triennio 2014-2016, pari a poco più di 339.000 Euro l’anno.
– Il progetto, denominato SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), prevedeva diversi servizi tra loro integrati di accoglienza residenziale, integrazione e tutela, nei confronti di soggetti (in n. di 8) con disagio e necessitanti di assistenza sanitaria, domiciliare, con la finalità di promuovere e concretare l’integrazione nel nostro contesto sociale di immigrati. In tale percorso era prevista la cooperazione tra i servizi pubblici comunali ed il sistema del privato sociale.
– Sempre in data 18.10.2013 veniva stipulato un protocollo d’intesa con la cooperativa sociale a.r.l. ONLUS “Azione Sociale” con sede in Caccamo, che si era resa disponibile a sostenere i costi del cofinanziamento del progetto ammontanti a ben 171.411,45 per il citato triennio 2014-2016, pari a poco più di 57.000 euro l’anno.
– A carico del comune di Bagheria era previsto la compartecipazione per euro 50.000 annui attraverso la disponibilità di figure professionali (un impiegato amministrativo per 6 ore settimanali e un assistente sociale per sei ore settimanali) nonché la disponibilità di locali ed attrezzature comunali.
– Il progetto era stato finanziato per Euro 302.000 circa per l’anno 2014, e per Euro 329.400 per ciascuno degli anni 2015 e 2016, come da graduatoria pubblicata dal Ministero interno in data 29.1.2014 (www.interno.gov.it) ed un contributo assegnato pari ad euro 239.551 per il 2014 e euro 261.328 per il 2015 e 2016, complessivamente per il triennio un contributo di euro 961.000 circa.
– Con nota n° 8002 del 4.7.2014 il Ministero invitava il Comune di Bagheria a dare corso al progetto e quest’ultimo, nel frattempo amministrato dalla nuova amministrazione, con nota a firma del nuovo Sindaco in data 9.7.2014 prot. 40186, comunicava che il Comune “non era in grado di sostenere gli impegni assunti, a seguito della dichiarazione dello stato di dissesto né un eventuale piano di sostenibilità a tutela dei soggetti fragili da assistere”. Il nuovo Sindaco rinunciava pertanto al finanziamento concesso.
Ciò premesso, valutato che:
– quasi tutti i costi a carico del Comune di Bagheria sono costi cosiddetti “figurati” non comportanti effettivo esborso monetario, in quanto sono da imputare a personale già in servizio e locali in dotazione,
– sarebbe stato quanto meno opportuno una rimodulazione del costo a carico dell’Ente o almeno una verifica di questo stesso costo, alla luce del dichiarato stato di dissesto, sia di concerto con la cooperativa sociale, scelta quale attuatrice e cofinanziatrice del progetto, sia con lo stesso Ministero,
– l’Amministrazione ha invece adottato, in modo precipitoso e sbrigativo, l’atto di rinuncia sopra richiamato, atto certamente facile ad adottarsi ma molto dannoso per l’economia locale;
– così operando l’Amministrazione locale pregiudica gravemente le opportunità occupazionali delle figure previste in progetto (n. 6 professionisti per tre anni) oltre che il personale della cooperativa e le spese che questa avrebbe sostenuto nel nostro territorio per l’acquisizione dei beni necessari (locali e beni di consumo);
– ciò costituisce una mancata occasione per contribuire a risollevare l’economia locale, diversamente dal mandato che i cittadini hanno assegnato ai nuovi amministratori;
– la realizzazione del progetto avrebbe, oltre all’aspetto economico, costituito una promozione dell’immagine della nostra città in tema di solidarietà ed aiuto a chi sta peggio, in linea con i principi umanitari di soccorso alle popolazioni che arrivano nel nostro territorio;
– il progetto, nonostante il dichiarato stato di dissesto si sarebbe potuto realizzare, e la rinuncia ad esso ha invece comportato un mancata spesa del contributo ministeriale di ben euro 961,000 per il triennio 2014-2016, oltre che la rinuncia al cofinanziamento del privato, da parte della cooperativa attuatrice, pari a circa 160.000 per lo stesso periodo
SI INTERROGA
– l’amministrazione per conoscere se, preventivamente all’atto di rinuncia al finanziamento, che giudichiamo inopportuno e lesivo degli interessi della nostra comunità, abbia effettuato valutazioni circa la rimodulazione dei costi e la sostenibilità di essi e quali siano tali valutazioni;
– quali iniziative intende adottare per rimediare al mancato introito di 1.120.000 euro per il triennio 2014-2016, nel settore dell’assistenza sociale.