“Se non riparte il Mezzogiorno non riparte nemmeno l’Italia”. È quanto dichiara in Aula alla Camera la deputata Gabriella Giammanco del Pdl illustrando la sua interpellanza urgente sullo stato di attuazione delle zone franche urbane in Sicilia, con particolare riferimento alle risorse spettanti al comune di Bagheria.
Nel suo discorso la deputata bagherese cita numeri da bollettino di guerra: “Secondo il rapporto della Banca d’Italia sull’economia siciliana solo nel 2012 si sono persi 38.000 posti di lavoro, con un calo dell’occupazione del 2,7 per cento, dato in continua flessione da sei anni. I soggetti più in difficoltà sono i giovani tra i 15 e i 24 anni: uno su due è senza lavoro. Il tasso di disoccupazione di questa fascia d’età, infatti, ha raggiunto il 51,3 per cento, un dato nettamente superiore alla seppur grave media nazionale, che si attesta al 35,3 per cento. Anche le retribuzioni dei lavoratori dipendenti risultano tra le più basse d’Italia: si aggirano intorno ai 1.100 euro, rispetto ai 1.300 euro della media del Paese. Dal rapporto della fondazione RES, Istituto di ricerca su economia e società, emerge anche il nostro triste primato nazionale per chiusura delle imprese: sono più di 1.500 le piccole aziende siciliane che hanno cessato la loro attività nell’ultimo anno”.
La parlamentare del Pdl ha inoltre ricordato che “a Bagheria il tasso di disoccupazione è il settimo più alto a livello nazionale” e si è detta convinta che “l’istituzione di una zona franca urbana, cioè un’area con una fiscalità di vantaggio, per chi fa impresa risulterebbe strategica per lo sviluppo del nostro territorio”.
Il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti, in risposta, ha tenuto a sottolineare che “il Governo condivide l’ispirazione dell’interpellanza presentata dall’onorevole Giammanco, in particolare l’affermazione dell’importanza della ripresa economica e sociale del Mezzogiorno per la ripresa economica del Paese”.
“Per le zone franche della Regione Sicilia – ha spiegato De Vincenti – sono stati attivati 147 milioni di euro. In particolare, per la zona franca urbana del comune di Bagheria, la dotazione finanziaria stimata ammonta a circa 12,9 milioni di euro”.
I cittadini bagheresi possono quindi sperare in una misura concreta a sostegno dell’imprenditoria locale? Sembrerebbe proprio di sì: lo spirito della legge è quello di accordare un regime di esonero contributivo e fiscale alle piccole e medie imprese costituite nella zona franca. Le agevolazioni previste per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle zone franche consistono nell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per i lavoratori dipendenti con contratti sia a tempo determinato che indeterminato, nell’esenzione dalle imposte sui redditi, nell’esenzione dall’IRAP e dall’IMU.
“Quando avremo dalla Regione siciliana risposte su eventuali cofinanziamenti, sulla tipologia delle imprese e l’individuazione di altri criteri, emetteremo il bando e le imprese potranno fare istanza per l’agevolazione” ha continuato il sottosegretario all’Economia.
La Giammanco ha, quindi, sottolineato che la palla passa ora alla Regione: “Capisco che in questo contesto la Regione siciliana giochi un ruolo fondamentale, quindi, mi auguro che il presidente Crocetta sia il più possibile collaborativo ed efficiente in modo che si possano presto sbloccare queste risorse a favore della Sicilia, a favore di tanti comuni siciliani e a favore, appunto, della mia Bagheria. Ridare ossigeno ai piccoli imprenditori grazie a un regime fiscale di vantaggio, mettere in circolo nuova liquidità e riattivare, quindi, i consumi, la produzione e, di conseguenza, l’occupazione, e’ la strada giusta per uscire dalla crisi”.