È stata eseguita ieri, nell’istituto di medicina legale del Policlinico, a Palermo, l’autopsia sul corpo dell’insegnante Teresa Spanò, trovata morta nella sua abitazione di corso Butera e per la quale è accusata la figlia diciasettenne reo confessa. La tragedia si è consumata la notte tra il primo e il 2 gennaio.
L’esame autoptico non avrebbe chiarito del tutto le cause della morte della donna. I risultati ufficiali si sapranno nei prossimi giorni.
L’udienza per la convalida del fermo si dovrebbe celebrare oggi, 5 gennaio.
Il medico legale aveva riscontrato sul suo corpo segni di soffocamento e di strangolamento, ma non è ancora chiaro se la vittima sia deceduta per questo. Saranno gli esami tossicologici sul corpo della donna a stabilire se avesse ingerito farmaci e se questi avessero già stordito la donna tanto da renderla indifesa e consentire alla figlia di 17 anni, peraltro esile di costituzione, ad avere il sopravvento sulla madre.
Nel corso dell’esame autoptico sarebbero stati trovati piccoli tagli, ma non sarebbero quelli la causa della morte. Bisognerà attendere l’esito degli esami sui tessuti prelevati dal medico legale per avere un quadro più preciso.
La ragazza, durante l’interrogatorio, dopo avere cambiato più volte versione, alla fine ha detto alla procuratrice Claudia Caramanna del tribunale per i minorenni, di avere ucciso la madre soffocandola. Le indagini della polizia proseguono per ricostruire dinamica e movente.
Resta da capire cosa sia successo fra le 3 di notte del 2 gennaio, e le 8 del mattino, quando la ragazza ha chiamato la polizia.