di Luca Scalisi *
La fine di un anno e l’inizio di uno nuovo rappresenta sempre un momento di riflessione, di bilancio su quello che è stato e di buoni propositi per il futuro.
Siamo ormai a pochi mesi dalla chiusura del 2013 e alle porte di un nuovo anno scolastico.
Bagheria negli ultimi anni è stata caratterizzata da una crisi economica profonda, ma anche da tante occasioni mancate su vari fronti: area artigianale, turismo-cultura, piano regolatore, piano viabilità, decoro e pulizia.
E’ sotto gli occhi di tutti che nella nostra città niente è cambiato. Non ci sono progetti futuri da finanziare, sia da una politica assente e da una città dormiente, lasciata al proprio destino.
Proprio dalla scuola parte la mia riflessione perché dai piccoli si arriva alla responsabilità delle nuove generazioni.
Bisogna cambiare radicalmente modo di pensare. Tutti dovremmo dare un contributo per il cambiamento, proprio quel cambiamento che si voleva dare alla città di Bagheria con il progetto Urban 2001-2006. Erano progetti per una città che avrebbe dovuto cambiare completamente la vocazione di Bagheria, ma anche la viabilità, i trasporti, i servizi, le infrastrutture, la cultura, il turismo e il ripristino delle piazze e delle chiese.
A dire il vero qualcosa è stato fatto, ma come tutte le opere del Sud Italia, in particolar modo in Sicilia, si sa quando iniziano e non si sa quando finiscono.
Noi commercianti abbiamo ribattezzato il corso Umberto “opera manca”. L’opera non è mai stata finita, non si è mai pensato ad una viabilità alternativa, ai mezzi urbani, ai posteggi, alla pulizia e al decoro del corso stesso.
Abbiamo perso la grandissima occasione proposta dal nostro concittadino Giuseppe Tornatore che ha realizzato il film Baarìa che poteva innescare un circuito attraverso il quale fare arrivare tanti turisti in città, ma nulla è stato fatto.
* Umberto Gallery