Bagheria è stata spesso il set per film di registi e attori più o meno importanti. Non solo quindi “Baarìa”, film dedicato interamente alla nostra città, realizzato da Giuseppe Tornatore. Nell’arco del tempo sono stati tanti i film che hanno avuto Bagheria come location preferita. E sono tante le curiosità che vengono fuori da una ricerca analitica. Bagheria è stata anche la sede di una casa di produzione, la “Panaria film” del principe Francesco Alliata, fondata nel 1947.
La casa di produzione realizzò 6 documentari e 6 film. Fu la prima ad effettuare riprese subacque. Sciccherie per l’epoca. I documentari e i film vennero girati tutti in Sicilia. Solo uno anche a Bagheria. Collaborò con il principe Alliata anche Fosco Maraini, celebre antropologo e padre di Dacia Maraini.
Ma veniamo ai film girati a Bagheria.
Il primo film, di cui si hanno tracce, risale al 1948 e si intitolava “I cavalieri delle maschere nere, i beati paoli”. Il regista era Pino Mercanti con Paolo Stoppa, Massimo Serato e Lea Padovani. Il film era ambientato in Sicilia nel 1600.Vennero girate scene interne ed esterne nelle ville Valguarnera e Palagonia e nei pressi di Mongerbino.
Nel 1952 è la volta di “Il segreto delle tre punte” o “I cospiratori della conca d’oro” prodotto dalla Panaria Film di Francesco Alliata. Alcune scene vengono girate all’esterno di villa Valguarnera.
Nel 1960 Michelangelo Antonioni gira “L’Avventura” con Gabriele Ferzetti, Monica Vitti e Lea Massari, alcune scene sono girate dentro Villa Palagonia, sede di un’ipotetica caserma della Guardia di Finanza.
Nel 1962 Alberto Lattuada gira “Il mafioso” con Alberto Sordi. Il film viene girato quasi esclusivamente a Belmonte Mezzagno, ma alcune scene vengono realizzate a villa Palagonia, sia interne che esterne. E’ uno dei film di cui si parla spesso quando si parla del rapporto fra Bagheria-cinema. Il film è però pieno di stereotipi. Restano le belle foto di Sordi a villa Palagonia, firmate Ferdinando Scianna.
Nel 1963 Pier Paolo Pasolini gira il documentario “Comizi d’amore” intervistando alcune persone di Bagheria. E’ uno spaccato della Sicilia del tempo e vale la pena essere ripreso e ascoltato con attenzione.
Nel 1970 viene realizzato, quasi interamente a Bagheria, “L’amore coniugale” di Dacia Maraini, tratto da un romanzo di Alberto Moravia, con Tomas Millian e Macha Meril. Nel film recita anche un giovane bagherese, Giovanni Battista Lo Galbo, barbiere. Lo Galbo diventerà una star in città, per questo suo ruolo. Molte le scene girate fra le strade di Bagheria. Il film ha il pregio di cristallizzare la Bagheria del tempo. Dal punto di vista artistico è bruttino. La storia appare fragile e scontata.
Nel 1979 Damiano Damiani gira “Un uomo in ginocchio” con Giuliano Gemma. Il film è ambientato a Palermo, parla di mafia e una scena viene girata dentro Palazzo Inguaggiato.
Nel 1984 Peppuccio Tornatore cura la seconda regia del film “Cento giorni a Palermo” di Giuseppe Ferrara sugli ultimi giorni del generale Dalla Chiesa a Palermo. Tornatore gira una scena a piazza Matrice. Si tratta di un comizio con numerose comparse locali.
Nel 1986 Dino Risi gira un film leggero “Il commissario Lo Gatto” con Lino Banfi. Una scena viene girata nell’albergo Kafara lungo la litoranea Aspra-Mongerbino. Si vedono belle ragazze, in una storia da dimenticare.
Nel 1988 irrompe “Nuovo cinema Paradiso” di Peppuccio Tornatore, vincitore del Premio Oscar come miglior film straniero nel 1989. Il film è girato fra Palazzo Adriano e in parte a Cefalù. Nella versione integrale una scena viene girata a Bagheria in una villa di via Papa Giovanni. Un’altra scena viene girata a Solanto nel territorio di Santa Flavia. Il film diventa un cult del cinema italiano, così come resta indimenticabile la bellissima colonna sonora firmata dal maestro Ennio Morricone.
Nel 1990 è la volta di “Dimenticare Palermo” di Francesco Rosi. Indimenticabile la scena girata lungo il corso Umberto con Jim Belushi e Mimì Rogers, con Rosi che gridava ripetutamente alle comparse (numerosi bagheresi) a non guardare in macchina. Consiglio ovviamente disatteso. E la scena venne ripetuta tante volte. Anche questo film parla di mafia.
L’anno dopo, nel 1991, Roberto Benigni sceglie villa Spedalotto per il suo fortunato “Johnny Stecchino” che racconta la storia di un improbabile mafioso. Roberto Benigni fa capolino a Bagheria, ma in pochi hanno la fortuna di incontrarlo.
Nel 1995 Daniele Ciprì e Franco Maresco girano il ruvido “Lo Zio di Brooklin” con alcune scene girate nella sala degli specchi di Villa Palagonia e al cinema Roma. Il film è paradossale, come nello stile dei due registi palermitani.
Nel 2002 Emidio Greco gira “Il consiglio d’Egitto” con il bravissimo Silvio Orlando. Una scena viene girata all’interno di villa Palagonia, addobbata per l’occasione.
Nel 2003 Ciprì e Maresco realizzano uno strampalato film “Il ritorno di Cagliostro“. Due cineasti decidono di girare un film sulla vita di Cagliostro, ingaggiando come protagonista Errol Douglas (noto per i film Nightmare), vecchia gloria di Hollywood, ormai spiantato e schiavo dell’alcol. Alcune scene vengono girate a villa Palagonia.
Nel 2005 Roberto Faenza gira “Alla luce del sole” sulla vita di padre Pino Puglisi, con protagonista Luca Zingaretti. Per la chiesa dove ambientare molte scene viene scelta quella delle Anime Sante. Anche dopo qualche anno, sulle mura delle case adiacenti la chiesa, rimasero delle frasi inneggianti la mafia, scritte per l’occasione.
Nel 2006 è la volta di “Il regista di matrimoni” di Marco Bellocchio con Sergio Castellitto protagonista. Il film racconta i tormenti di un uomo. Il regista gira alcune scene all’interno di villa Palagonia.
Nel 2009 è la volta di “Baarìa” di Giuseppe Tornatore. Il regista bagherese per riprodurre il paese riproduce fedelmente il corso Umberto e altre vie in un padiglione a Tunisi. A Bagheria vengono però girate scene a villa Palagonia, villa Villarosa e sul corso Umberto. Il film è un omaggio anche alla storia familiare del regista. Per la città potrebbe essere un’occasione formidabile per un possibile rilancio turistico. Ma le buone intenzioni rimangono sulla carta. Poco o nulla viene fatto. E resta solo un film, bello e poetico.
Nel 2019 Ferzan Ozpetek firma il bel film “La dea fortuna“. Alcune scene vengono girate a villa Valguarnera. Nella terrazza della villa viene ambientato un pranzo con i protagonisti: Stefano Accorsi, Edoardo Leo e Jasmine Trinca.
Nel 2021 lo scrittore premio Strega Niccolò Ammaniti firma l’adattamento Tv del suo romanzo “Anna” del 2015, una miniserie in sei episodi su Sky Atlantic e la piattaforma NOW: una fiaba nera, nerissima, che sconfina inaspettatamente nella realtà dei nostri giorni, con il deflagrare della pandemia.
Molte scene vengono girate a villa Valguarnera.
Infine una curiosità. Il regista italoamericano Francis Ford Coppola per il film “Il Padrino III” gira una scena in una stazione, dove arriva il treno. Nella stazione si legge il cartello “Bagheria” con a bordo Kay che raggiunge i figli e l’ex marito. Ma la scena viene girata sulla linea Taormina-Giardini.
Bagheria è stata ampiamente utilizzata nel grande schermo. Molti i film girati dalle nostre parti. Non tutti capolavori per la verità. Tutti però hanno avuto il merito di avere rilanciato l’immagine della nostra città a livello nazionale. Occasioni che forse andavano sfruttate meglio. Molto meglio.
nella foto di copertina, Alberto Sordi a villa Palagonia, in una foto di Ferdinando Scianna