di Nino Amato *
e Giovanni Di Bernardo *
Lo Meo: “Qualcuno adombra interessi sulla variante del cimitero” “Io non mi dimetto! – Andate a verificare”. Noi lo abbiamo fatto – Ma arriva finalmente la mozione di sfiducia.
Come in molti hanno scritto, durante l’ultimo Consiglio Comunale straordinario sugli “orrori” del cimitero, il sindaco Lo Meo, non ha avuto il coraggio di parlare delle possibili infiltrazioni mafiose. Questo la dice lunga, sull’incapacità, sulle responsabilità e sulle connivenze che dovranno presto saltare fuori. Quanto più deboli ed incapaci sono le Amministrazioni, quanto più forte e facile si fa il gioco della Mafia. Ma c’è di più, gli stessi deboli ed insignificanti protagonisti di questa stagione amministrativa, a partire da Lo Meo, l’indomani, si sono presentati all’iniziativa antimafia, per l’intitolazione della strada dei valloni, dimenticandosi che il giorno prima avevano adottato la “strategia dello struzzo,” approfittando della facili passerelle, che sempre più spesso purtroppo vengono offerte, a basso costo sul piano del rispetto e della coerenza pubblica e politica.
Ma c’è una cosa nel dibattito consiliare sul cimitero, che ha dato la misura del degrado politico amministrativo che è forse il passaggio più delicato e pericoloso, che però non ha avuto l’esito sperato da parte del Sindaco.
Infatti dopo che l’amministrazione aveva ricevuto durissimi ed unanimi attacchi, l’interesse si è spostato su di un tema su cui più d’uno dei consiglieri, durante la serata e nelle settimane precedenti, aveva sollevato grandi perplessità, e cioè a dire, sulla mancata approvazione della variante del cimitero nel PRG .
Il Sindaco Lo Meo nella sua farfugliante replica aveva improvvidamente risposto sul tema della variante nel PRG, dicendo: “Qualcuno adombra che il sindaco avrebbe interessi, questa cosa non è vero, io ho terreni in zona, in contrada ma non sono quelli della variante”, poi ancora, “E’ vero non c’è stato dialogo tra Lavori pubblici ed Urbanistica”, ma io che dovevo fare? Verificare?… Che dovevo fare?, Ecco io non so che dovevo fare…… Andate a verificare.
Ebbene, anche noi abbiamo verificato, ed alla luce delle carte neanche tanto difficili da ottenere, si scorge che adombrare era ben poca cosa rispetto ad un sindaco farfugliante che rivelava il mancato dialogo tra LL.P.P e l’ urbanistica negando gli interessi a lui molto prossimi, che la città oramai conosce bene.
Ma non è finita, ebbene con semplicità e naturalezza qualcuno dei suoi “oppositori” nella stessa serata, ha proposto visto che si parlava di cimitero, di approvare la variante al PRG. Non abbiamo avuto la fortuna di sentire le posizioni di tutti quelli che si sono opposti, di coloro i quali si sono detti disponibili e di coloro i quali ci auguriamo si sono detti disgustati. Fatto stà che in tarda serata il punto è stato reinviato in terza commissione.
Ciò che tremendamente fa sconcerto è che nello stesso momento che avrebbe dovuto segnare per rispetto della città, per un minimo di dignità politica le doverose dimissioni del sindaco, si è tentato di superare in spregio della verità quello che a ben guardare è stata in questi anni una delle cause principali degli orrori del cimitero, o del suo procrastinarsi. Per meglio dire, se la variante fosse stata approvata così come originariamente prevista, nei tempi e nel rispetto delle leggi oggi avremmo forse evitato di finire sui giornali di mezzo mondo.
E’ del tutto evidente che non basta dunque andare alle marce, o calcare passerelle antimafiose, per poter essere giudicati bravi e trasparenti amministratori, ma forse per alcuni politici, non è ancora chiaro.
Abbiamo scritto, in questa città malata e martoriata non siamo rimasti soli a fare opposizione seria pur stando fuori dal palazzo, adesso sentiamo di essere la maggioranza dei cittadini indignati ed incazzati, ed anche dentro il PD siamo in tanti e pieni di energia.
Bagheria, malata e non governata, dove la mala del COINRES orbitava dentro il palazzo, Bagheria, della scandalosa vicenda della locazione dei loculi con le confraternite cimiteriali, dove i servizi sociali era in mano ad un dirigente che chiedeva mazzette, dove la giunta fantasma si era riassegnata le indennità e gli stipendi addirittura con valenza retroattiva, quella Bagheria sente di dovere reagire.
Adesso ci spieghiamo perché l’attuale esperienza amministrativa dovette essere orientata sin dall’inizio secondo le precise parole di Lo Meo al “bisogno di polizze assicurative” antimafiose. Adesso purtroppo il fondo è stato toccato, la vicenda “degli orrori del cimitero” è una vergogna che difficilmente ci toglieremo di dosso, sia per la rilevanza mediatica, sia per quella penale, secondo le indagini della DIA infatti, nella versione dei pentiti , i servizi del Comune potrebbero essere in mano alle cosche mafiose, sia soprattutto per quella morale che ha segnato profondamente le coscienze dei bagheresi. Il PD, così come la gran parte dei consiglieri comunali ha deciso finalmente di troncare questa disastrosa esperienza, e chiedere le dimissioni di questo sindaco perché incapace di guidare e rappresentare questa comunità. La città ha mostrato di avere nel corso degli anni sviluppato una grande risorsa in quella società civile, che ha dato vita a tante belle iniziative, ha mostrato di avere tanti giovani protagonisti dentro e fuori i partiti, nel mondo delle associazioni della scuola, capaci di ripensare e rinnovare una classe politica, con impegno e partecipazione vera, adesso è il tempo di chiamarli a raccolta tutti, affinchè il voto sulla mozione di sfiducia al sindaco Lo Meo rappresenti un voto di liberazione della città, ed un atto di speranza per il loro futuro.
*Componente della C.R.C.- PD Sicilia
*Componente del direttivo PD Bagheria