“Legalità e lotta alla mafia dai Palazzi di Giustizia ai luoghi dell’educazione” è il titolo dell’iniziativa organizzata dal Comune di Bagheria in ricordo di Rocco Chinnici il magistrato ucciso con una Fiat 126 verde, imbottita con 75 kg di esplosivo parcheggiata davanti alla sua abitazione in via Pipitone Federico a Palermo.
L’evento che si svolgerà domenica 28 luglio 2019, alle ore 19,00, a villa Cattolica, a poche ore dalla data del ricordo della morte del magistrato avvenuta alle 8 del mattino del 29 luglio 1983, nasce da un’idea dello sceneggiatore bagherese Paolo Pintacuda che ha proposto all’amministrazione la proiezione del cortometraggio “Processo a Chinnici”, il docufilm prodotto da Valentino Picone, insieme a Salvo Ficarra per la Tramp Limited e diretto da Marco Maria Correnti.
La proiezione sarà anticipata da un breve dibattito cui parteciperanno dopo i saluti istituzionali del sindaco Filippo Maria Tripoli e del vicesindaco Daniele Vella, il Dirigente del commissariato di Polizia di Stato di Bagheria Leoluca Rocchè, il docente di Procedura Penale dell’università di Palermo, il professore Giuseppe Di Chiara, il segretario del Centro Studi Pio La Torre Agostino D’ Amato, il parlamentare della Commissione Antimafia Nazionale l’onorevole Carmelo Miceli, e a chiudere il convegno l’europarlamentare Caterina Chinnici, figlia del magistrato.
A moderare il convegno la giornalista Marina Mancini, ad introdurlo l’ideatore Paolo Pintacuda.
Dopo il dibattito e prima della proiezione del docu-film prenderanno la parola il regista di “Processo a Chinnici” Marco Maria Correnti, lo sceneggiatore Giovanni Furnari e la direttrice artistica Rosita Ferraro.
Nel corto il magistrato viene fantasticamente processato per eccesso di legalità. Tra i capi di imputazione aver indebolito il solido rapporto tra Stato e mafia, aver migliorato la giustizia, aver intuito, senza l’aiuto dei pentiti, i meccanismi e i rapporti generati dai mafiosi. E, soprattutto, aver dato vita, nel 1980, al pool antimafia in cui coinvolse anche i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Il corto ha un intento didattico; sono infatti un gruppo di studenti della scuola secondaria di primo grado Cosmo Guastella di Misilmeri, dove era nato il magistrato siciliano, che si sono trasformati in attori in erba per dar vita alla storia scritta in occasione del 35° anniversario dall’assassinio del giudice Chinnici.