L’assessore comunale di Bagheria alle politiche sociali Emanuele Tornatore si è dimesso. Lo ha comunicato con un lungo post su facebook.
Ecco il testo integrale della nota.
“Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare. Mi sono dimesso.
Mi piace questa citazione del Vangelo e mi piace questa foto.
Era un primo pomeriggio di marzo del 2019 e sul corso Umberto, nno stratunieddu, davanti il Palazzo Ugdulena, comunicavo a Filippo, collega consigliere e candidato sindaco, che lo avrei sostenuto con il mio gruppo di amici ma senza pretese, da cittadino e amico. Filippo mi chiese una mano, mi invitó a fare parte della squadra e nel caso di vittoria, a essere assessore con le deleghe tra le più delicate e complesse. Fuori da ogni ragionamento di liste, voti, consiglieri eletti.
Dal 29 aprile 2019 ho avuto l’onore di servire la mia città, la nostra amata e complessa comunità, l’ho servita senza risparmiarmi, l’ho servita nella pienezza delle mie capacità limitate, l’ho servita con abnegazione, con passione e con entusiasmo.
Oggi sempre per dare una mano al progetto politico di cui faccio parte e che spero sia vincente per le prossime amministrative, per il bene della città e per portare avanti alcuni punti fondamentali e strategici in consiglio comunale, in punta di piedi e nella libertà che mi ha sempre contraddistinto, rimetto le deleghe di assessore. La responsabilità è condizione necessaria per chi fa politica e vuole amministrare, così come avere un rapporto di libertà e di autonomia nei confronti del potere che si esercita e della “poltrona “ che si occupa. Ringrazio Filippo per avermi dato l’onore di amministrare e servire la mia città, ho lavorato con lui fianco a fianco. Ringrazio i dipendenti comunali che mi hanno collaborato, le forze dell’ordine, il Capitano Battaglia, il Capitano Vitolo, Il comandante Ruggeri, la dottoressa Pagano e il commissario Barone, il direttore dell’Asp, i Dirigenti Scolastici, i presbiteri della nostra città.
Ringrazio le volontarie e i volontari della cittá che nella gratuità mi hanno insegnato la solidarietà e l’attenzione ai più fragili. Un abbraccio ai miei colleghi della giunta comunale e ai consiglieri comunali.
Chiedo scusa per tutti i miei limiti, perdonate i miei errori, le mie mancanze.
Grazie a chi ha pagato il prezzo più alto del mio impegno di amministratore, a mia moglie Antonella, a mia figlia Beatrice e a mia madre. Pilastri della mia vita, porto sicuro. Grazie ai miei amici di sempre, per il loro esserci costante e nonostante tutto. Custodisco nel cuore i tanti volti e le storie di chi ho incontrato. Buon lavoro al mio successore.
La politica è bella.”