Da quattro mesi non percepiscono nessuno stipendio e la loro situazione peggiora di giorno in giorno.
Sono i 31 contrattisti che fino alla fine dello scorso anno erano impiegati al Comune di Bagheria. Di punto in bianco si sono ritrovati sul lastrico e dall’1 gennaio si sono ritrovati senza un lavoro e senza reddito. Fra loro ci sono avvocati, architetti, ingegneri, geometri, ragionieri.
L’età media oscilla dai 45 ai 53 anni. Difficile se non impossibile reinventarsi un’occupazione, dopo 20 anni di pubblico impiego.
Dietro i freddi numeri ci sono persone, con volti, emozioni, sentimenti e in alcuni casi anche drammi. Sono donne separate, capifamiglia monoreddito, mariti e mogli, entrambi contrattisti.
Solo in 3 vivono ancora con i genitori. Per gli altri la situazione economica è davvero difficile.
In questi 4 mesi sono andati avanti grazie all’aiuto dei familiari o amici.
“Ho un debito con mio suocero di 4 mila euro -dice uno di loro- non so più come fare”.
In molti hanno anche accesso un mutuo e non sanno adesso come onorarlo.
“Vivo con i pochi soldi che mi passa il mio ex marito -dice un’altra contrattista- la mia situazione, così come quella di altri colleghi, è disperata”.
I 31 contrattisti (originariamente erano 32 poi una si è trasferita in Germania) facevano parte dell’enorme bacino di precari ex articolo 23, a Bagheria erano circa 250. Prima facevano parte di cooperative di privati e poi, nel 1996, vennero inseriti nel Comune di Bagheria, impiegati in varie mansioni.
Nel lontano 2004, l’allora sindaco Pino Fricano, approfittando di alcune agevolazioni della Regione, avviò la loro stabilizzazione.
Circa 200 vennero assunti a tempo indeterminato con profili A e B, part time.
A 32 di loro invece, visto che avevano qualifiche più alte, vennero proposti dei contratti di 5 anni rinnovabili, anche in relazione al fatto che non potevano essere assunti a tempo indeterminato. E così avvenne.
I contratti vennero siglati nel 2004 e rinnovati nel 2009.
Ma alla fine del 2014 è accaduto quello che nessuno si aspettava: sul Comune è arrivata la tegola del dissesto finanziario e per i contrattisti si sono chiuse le porte della proroga.
Hanno dato vita a numerose forme di protesta, prima occupando l’aula consiliare, poi incatenandosi davanti al Comune, rimanendo sotto un gazebo per circa 15 giorni, poi ancora asserragliandosi sul tetto del Municipio.
Nel frattempo la Regione ha concesso una proroga di 7 ore settimanali, e il Comune ha deciso di chiedere il parere al Ministero (qualcuno asserisce che questa strada si poteva evitare), inviando successivamente una lunga documentazione richiesta.
Dal Ministero il 26 marzo è arrivata la doccia fredda: nessuna proroga per i contrattisti.
Qualche giorno fa si è aperto uno spiraglio: l’amministrazione ha deciso di impugnare il parere negativo del Ministero perchè la Regione Siciliana non ha recepito la norma sulla tempestività dei pagamenti. E’ circolata anche la voce secondo la quale i famosi conteggi sulla tempestività sui pagamenti ai fornitori erano sbagliati.
Fatto sta che 31 persone sono senza un’occupazione da 4 mesi. Per ora possono soltanto attendere e sperare di tornare a lavorare per il Comune di Bagheria e riprendersi la dignità che la notte del 31 dicembre hanno perduto.